DAL MITO DI ER ALLA NANOTECNOLOGIA
di
Chicca Morone
Eresia. Una forza incoercibile che attraverso i secoli continua ad agitare
la mente indomabile del vero Prometeo; che questi si riconosca in uno
scienziato, in un capo carismatico, in uno scrittore, o poeta non ha
importanza.
Prometeo porta il
fuoco, l’anima, l’impulso che fa scorrere il sangue nelle vene dell’Uomo; mi
piace immaginare che nel contrasto alla cieca obbedienza di imposizioni
inaccettabili egli abbia il coraggio (il fegato) di ribellarsi, di spogliarsi
del corpo umano e diventare quel dio, tramutandosi prima in aquila,
riconoscendo le proprie origini, per ritornare alla propria vera natura divina,
piuttosto che essere liberato da Eracle.
Così è importante
che l’Uomo percepisca la scintilla che è dentro di lui, quella che gli impone
di voltare le spalle alla manifestazione proiettata sul muro della caverna e di
uscire alla luce del sole, entrando nella realtà, conoscendo a fondo sulla
propria “pelle” il significato del mito di Er.
Aprendo qua e là La
commedia segreta e annusandone i contenuti non si può non sorridere.
L’autore è uscito da tempo dalla caverna e si ostina a produrre endecasillabi,
sestine, sonetti, dichiarando così l’appartenenza ad un mondo “altro”, dove
minimalismo e forme poetiche non impregnate di musicalità vengono bandite senza
pietà. Il romanzo è avvincente e si legge con rapidità per giungere alla fine
della narrazione dove venga svelato il mistero; poi il lettore riprenderà
gustando pagina per pagina, verso per verso, apprezzandone non solo i contenuti,
ma anche il movimento ondeggiante del procedere, oltre alle mille altre
sfaccettature.
Che Giancarlo
Guerreri sia imprigionato (in senso positivo) nel periodo storico in cui dame e
cavalieri si affacciavano alla vita sociale con atteggiamenti dissimili a
quelli odierni è piuttosto chiaro: ne è impregnato, ma con quella carica vitale
che lo fa portare in luce, nelle persone con cui viene in contatto, la parte
migliore; quella legata ai valori del rispetto e della fratellanza.
Un fedele d’Amore
che ha mantenuto il suo contatto con l’inconscio collettivo proprio in quella
zona dove le frequenze vibrano con un’ampiezza particolare.
Il narratore non è
sicuramente inferiore al poeta, ma il poeta ha il pregio di essere un solista
in una compagine letteraria in cui sonetti e rime baciate non si incontrano
tutti i giorni.
La trama del romanzo
si svolge su un doppio registro: la prima parte datata 1311 in un mondo ideale,
seppure denso di riferimenti storici assai ben documentati; la seconda
rappresenta i giorni nostri in un mondo reale. È come se l’autore volesse
coniugare le due istanze dell’Io e, amalgamandole, darsi una spiegazione del
proprio essere così aperto alla percezione dei tanti colori e sfumature che lo
circondano e di cui fa parte. Più di una volta viene spontaneo chiedersi se le
terzine appartengano al Poeta fiorentino o se, giocando con la propria abilità
medianica, il Guerreri non sia riuscito a riprodurre linguaggi, rime, ma
soprattutto contenuti trecenteschi, rimasti sepolti settecento anni.
Che tutto sia già
scritto è cosa nota tra i frequentatori di un certo habitat culturale, ma il
perché alcuni riescano a percepire proprio una costruzione simile piuttosto che
un’altra è molto interessante.
Nel titolo abbiamo
fatto riferimento al mito di Er perché tre sono le parole con la stessa radice
- Eresia, Eroismo, Eros - su cui si muove il racconto.
Il sostrato eretico
è lì, ben celato come nella Commedia dantesca, che per passare indenne
attraverso i secoli ha dovuto mimetizzarsi in presenza di una Inquisizione, già
pronta a mettere al rogo, e con una certa facilità, personaggi come Cecco
d’Ascoli, anche lui figura, sebbene marginale, de La Commedia segreta!
L’eroismo emerge
chiaro nei protagonisti Giordano e Valentina che, incuranti degli omicidi
commessi intorno a loro, continuano coraggiosamente la ricerca.
L’eros - immancabile
energia esorcizzante di qualsiasi forma di soppressione, se vissuta nel fuoco
che lava e rende libero l’umano - ha la sua cittadinanza senza essere invasiva
in un evolversi della vicenda impregnata di significati più sottili.
E giunti all’ultima
pagina, dopo aver attraversato il lungo percorso di un mondo magico e
fluttuante, ci troviamo in presenza di un clic, con il quale il Bene trionfa su
un Male potente, ma sconfitto in presenza del mito di Er: i due protagonisti
sono usciti insieme dalla grotta e vogliono che nessuno guardi più quelle
immagini distorte della realtà.
Il messaggio
metaforico che ci sembra di intuire al di là del primo livello di lettura di questo
romanzo è proprio un incitamento al risveglio anche quando il drago sembra
invincibile, perché “Maestoso in cielo il drago appare quando la formica rode
il core: anche una lucertola nel prato è come mostro indomabile”.
Siamo tutti
spaventati da quello che viene proiettato attraverso le immagini sui muri di
una ipotetica caverna, ma fuori c’è il sole, la luce, il calore e soprattutto
c’è la Verità, quella che ci rende liberi, sciolti dalle menzogne che ci
vogliono robot senza identità, privati della facoltà di scelta, risucchiati da
una tecnologia aberrante.
Giancarlo
Guerreri
La commedia segreta
Pegasus Edizioni
€ 14,00 – Pagg. 218