"Sii
il cambiamento che vuoi vedere nel Mondo"
Ritorno
per l'ultima volta sull'esame di questa splendida frase di Gandhi. Questa frase
comprende anche l'oggi, il nostro tempo, la situazione nucleare in cui ci troviamo,
per cui pochi, possono decidere per moltissimi, anche della loro possibilità di
vita o di morte. Mai avvenuta in passato, nei gruppi-stato, in cui come persone
e come individui, siamo inseriti. Anche prima si poteva morire, ma mai come con
l'enorme capacità distruttiva odierna.
Con
le reazioni nucleari nella loro evoluzione abbiamo portato sulla terra gli
stessi fenomeni che avvengono nella massa solare. Queste reazioni nucleari
avvengono a milioni di Km di distanza dalla terra, e il loro calore, in questo
caso, dà la vita a noi e all’intero pianeta.
Averle
sulla terra accanto a noi, vorrebbe dire milioni di gradi di calore in grado di
dissolvere qualsiasi presenza umana e non; venti di aria calda, che per grandi
spazi, spazzerebbero ogni ostacolo davanti a sé provocando morte e distruzioni
a misura della potenza impiegata.
Fa
riferimento alla persona, all'individuo, come Franco Fornari in Psicanalisi
della guerra atomica, studioso della vita delle persone, dei gruppi-stato,
che indica nel ritorno al soggetto una possibile definitiva risoluzione del
problema Pace, attinente il nostro mondo nucleare, proprio come Gandhi che ci
spinge al cambiamento personale, perché possa esserci quello del mondo. I
gruppi- stato non si amano, possono allearsi fra loro, ma sempre contro
qualcuno. Vige la legge della morte tua e vita mia, storicamente deleteria per
i suoi innumerevoli morti, e a maggior ragione in tempi nucleari, con la
presenza di queste armi di sterminio. Ecco perché tu persona, individuo, devi
essere responsabile della gestione della tua violenza, senza cederla allo stato
perché può distruggerti, insieme a sé stesso. Ci pensino bene coloro che
parlano ancora oggi della difesa della Patria o dello Stato, come fossimo nel Novecento.
Questa padronanza di sé stessi avrebbe tanti significati e aprirebbe
prospettive di una nuova vita umana, sociale, dopo il superamento di questo
pericolo di sparizione della nostra specie. Vorrebbe dire che c'è la
consapevolezza che siamo una stessa Razza Umana che vive sul Pianeta in cui ci
troviamo, che i problemi climatici devono essere affrontati subito insieme a
quelli della Pace, perché se così non fosse potremmo scegliere di fare le
vacanze nell'Artico invece che a Milano Marittima, considerate le alte
temperature e lo scioglimento dei ghiacciai. Questa eventualità oramai
evidentemente, non è "solo" una notizia giornalistica, ma un problema.
I
soldi che vengono destinati alle armi sarebbero dirottati per risolvere
problemi sociali e politici. Solo questa pratica non risolverebbe tante
situazioni? E in Africa invece di imporre mono culture o corrompere i dirigenti
locali per il controllo di miniere o giacimenti, per noi occidentali
"interessanti", armando per giunta gruppi locali per ragioni "geopolitiche",
non potremmo cambiare le politiche errate e non lamentarci se poi migliaia di
persone scappano per cause anche nostre? E in Siria? I soldi che anche noi
italiani abbiamo dato al governo turco perché "trattenga" i siriani
bombardati da armi occidentali e non ci facciano avere il problema, che si è
posto, di altri desiderosi, di "crociere" in mare? E i vaccini
del Covid? Questo virus non ha colpito, chi più chi meno, tutti i Paesi? E
allora perché non fare una ricerca comune che comprenda alcune diversità dello
stesso in varie zone comunque estese, nell'interesse generale? Perché accusare
avversari politici sostenendo che stanno cercando di rubarne gli studi quando è
abbastanza notorio, anche in termini ufficiali, che gli stessi spiano amici e
nemici in modo quotidiano? Ecco quelle che io chiamo furbastrerie, devono
finire. In uno Stato Uomo di cui ognuno ha la responsabilità di sé stesso, convivendo
in armonia con altri, si evitano conflitti, e si pensa anche al futuro dei
nostri figli e nipoti.
Giuseppe
Bruzzone
(Milano
2 agosto 2020)
P.S.
Un
pensiero per Hiroshima e Nagasaki. Mai più, è il pensiero più importante,
per le persone che mi sono vicine, senza escludere le altre.