di
Angelo Gaccione
Paolo Finzi giovane |
Paolo Finzi ci ha lasciato. Con un
gesto volontario, ma ci ha lasciato. La notizia, come tutte le notizie di
questo tipo, non può che provocare sgomento. Si è come presi da una paralisi e
le parole rifiutano di uscire. Mi tremano le mani mentre scrivo questi pochi
righi. Ho chiesto a comuni amici e militanti, di farlo al posto mio per queste
pagine, e lo faranno. Caro Paolo, io e Mirella preferiamo ricordarti allegro e
scanzonato come sei in questa foto giovanile. Eravamo tutti giovani allora: tu,
Aurora, Mirella e io, più anziano di te di 6 mesi. Siamo andati con la memoria
a quei tempi, quando i telegiornali hanno mostrato le foto che ti ritraevano e
hanno tracciato il tuo profilo intellettuale e sottolineato le tue tante
qualità. Nulla ci aveva messo sull’avviso di un esito così sconvolgente: né i
tuoi scritti su “Rivista A”, né la tua intensa attività di conferenziere sempre
in movimento da un luogo all’altro, né i tanti progetti in cantiere, né le
email che ci siamo scambiate. Questo virus maledetto ha impedito tante cose,
compreso le riunioni che avremmo dovuto fare come Comitato per la donazione di
un monumento per Pinelli al Comune di Milano. Mi ero proposto di parlartene
appena ci saremmo coordinati, e ti avrei mandato gli inviti per gli incontri programmati
qui a Milano sui miei nuovi libri. Il virus ha impedito tutto ciò, e questo è
un rimorso in più.
Paolo in uno delle sue tante brillanti conferenze |
Ogni volta che arrivava a casa nostra la tua bella e preziosa
rivista, il pensiero correva a te, e dunque eri sempre con noi, come la foto di
Pinelli in bella mostra su uno degli scaffali della libreria: la stessa usata
per la prima di copertina di “Rivista A”, il numero 438, quello dedicato al 50°
della Strage di Stato del 1969, e in cui tu racconti magnificamente di quel
tempo. Mancherai a tutti noi, a tutti i libertari e antifascisti; mancherai alla
rivista, che tu hai contribuito a far nascere e che hai saputo radicare anche in
ambienti diversi da quelli del movimento libertario. Le mancherà parte della tua
ricchezza, quella ricchezza e quello sguardo laico e anticonformista che tu le
davi. Quello che possiamo dirti è che noi continueremo a fare la nostra parte,
difendendo le tue idee e le tue visioni, che sono anche le nostre.
Un garofano rosso per Paolo Rosso come il suo rosso cuore |