Lutti nostri
LA PERDITA DI UNA PERSONA BUONA
di Nicolino Longo

Il medico Ennio Tenuta 
Come medico, Ennio Tenuta, era contraddistinto da
un’altra prerogativa: era amico e confidente di tutti. Nei confronti dei suoi
assistiti, di cui faceva parte anche mia moglie, non assumeva mai toni
autoritari, ma, mettendoli a proprio agio, era deontologicamente sempre
gioviale e colloquiale.
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| Il medico Ennio Tenuta | 

San Nicola Arcella 
Io ebbi a stringere amicizia con lui soprattutto nei
secondi anni Novanta, quando ci trovammo, fianco a fianco, a scrivere per il
Diogene Moderno di Nando Manco, suo fraterno amico d’infanzia, nonché fondatore e
capogruppo di vari aggregati musicali di quella spensierata e indimenticabile
Scalea. I suoi articoli e pezzi di giornale erano prevalentemente a contenuto
politico, socio-culturale e ambientalistico, ma spesso anche di natura medica.
Quello che più colpiva in lui, come articolista, era la sua geniale bravura
stilistica, sentenziosa e brachilogica, ma, soprattutto, ludicamente e
meravigliosamente umorosa ed ironica, satirica e sarcastica. I suoi scritti
hanno nobilitato le colonne di questo storico periodico fondato nel lontano
1947 dal bravissimo direttore Mario Manco, l’indimenticabile genitore di Nando
che lo ha portato avanti più che egregiamente, facendolo diventare l’organo
ufficiale e l’orgoglio dell’intera Città di Scalea, avendo diffusione in ogni
parte del mondo ove vi siano calabresi.
Appassionato di musica, egli ha sempre continuato a
coltivarla anche in questi ultimi tempi coincidenti con la sua quiescenza, dopo
una parentesi dedicata alla pittura.


San Nicola Arcella
in un momento conviviale 
La sua improvvisa scomparsa mi ha colpito
profondamente lasciandomi vuoti incolmabili, anche perché era un amico sincero
e affidabile e che, più volte, mi aveva invitato a leggere, anche nella sua
bella casa che si trova nella piazza più famosa e frequentata del Centro
storico di San Nicola Arcella, i suoi scritti, che io apprezzavo, appunto, per la vena
d’umorismo che sprizzava da ogni parola. Era anche un formidabile titolista. La
fuga dei cani, da un canile ben fortificato di Scalea, la titolò: “Fuga da
Alcatraz”. Di recente, mi aveva annunciato la sua venuta a casa mia, assieme a
Nandino, il nostro stimato direttore: cosa che, purtroppo, non è potuta
avvenire… La vecchia e brutta signora, che s’aggira fra noi sempre con falce in
mano, ce lo ha purtroppo impedito. A Claudia Campagna, sua gentile e premurosa
consorte, e alla famiglia intera, in particolare al fratello Achille, le mie
più vive e sentite condoglianze.

in un momento conviviale
 
 

 
 
 
