LA PACCHIA
di
Vincenzo Rizzuto
Vinicio Verzieri
Con la scomparsa del ‘Cavaliere’ credo che la
Destra, così come ha funzionato per circa trent’anni, sia davvero giunta al
capolinea e che la ‘pacchia’ sia finita per la medesima Meloni oltre che per i
timidi avversari. D’ora in avanti
con l’assenza del cavaliere, che finanziava gli ‘assalti’ alla diligenza e,
soprattutto, coordinava le strategie politiche necessarie, sarà quasi
impossibile tenere nella medesima mangiatoia il variopinto mondo della Destra.
Certo la cosiddetta sinistra adesso dovrà darsi da
fare, come non ha saputo mai fare in questi ultimi trent’anni, per riguadagnare
reali contatti fattivi con la società ormai ‘liquida’, estremamente mutevole,
cui invece sapeva immergersi il cavaliere con le sue evanescenti promesse da
marinaio, come le pensioni minime di mille euro al mese, l’abbattimento
fiscale, la riforma della giustizia, un milione di posti di lavoro e le altre
mille meraviglie contenute nel famoso contratto, stipulato con gli italiani in una
delle ‘discese in campo’, alla presenza del suo grande sodale Bruno Vespa. Di
quelle promesse da marinaio, che tanto affascinarono l’immaginazione anche dei
più poveri, è presto scomparsa ogni traccia, ma gli italiani, che dimenticano e
perdonano facilmente, non se la sono presa, anzi lo hanno adottato come padre
amorevole, che punisce accarezzando. Di lui rimane solo “eredità d’affetti”,
come canta il Foscolo, ma essa verrà prima divisa certamente fra i numerosi
figli, nipoti e mogli, e perciò credo che non rimarrà niente per il popolo
minuto e gli altri numerosi ‘familiares’, abituati a cenare nei favolosi party.
Che allora si riorganizzi la Sinistra, se non vuole sparire del tutto, perché
davvero la pacchia è finita!
Vinicio Verzieri |