di Angelo Gaccione
Nella foto Carlo Cipparrone a destra con Angelo Gaccione ad Acri |
Si è spento ad 84 anni (era nato a Cosenza nel
1934) nella sua città di nascita, ieri domenica 7 ottobre alle ore 23, il caro
amico e poeta Carlo Cipparrone. A darmene la ferale notizia è stato poche ore
fa il poeta, narratore ed editore Bonifacio Vincenzi. Anche lui ha appreso la
notizia solo oggi. Vincenzi lo aveva sentito alcuni giorni fa, ed avevano messo
appunto, seppure telefonicamente, alcuni dettagli della monografia che in
qualità di editore egli sta strutturando, con contributi critici e ricordi di
amici ed estimatori di Cipparrone sparsi in varie città d’Italia. Il progetto
di Vincenzi, come abbiamo di recente documentato sulla prima pagina di
“Odissea”, si incardina in una meritoria ed ambiziosa sfida, quella di dedicare
ad alcune figure della poesia del Sud Italia, una serie di volumi che ne
contestualizzino e valorizzino la ricerca e il percorso poetico. Hanno già visto la luce due lavori: quello
dedicato ad Antonio Spagnuolo e a Domenico Cara; Vincenzi era concentrato ora
sui materiali che riguardano Carlo Cipparrone, e conoscendone le condizioni di
salute, stava facendo di tutto per stampare il volume al più presto, perché
Carlo potesse vederlo prima di chiudere gli occhi. Purtroppo non ce l’ha fatta,
la morte è stata più veloce, ma la volontà di Bonifacio e della sua Casa
Editrice, la Macabor Editore, a questo punto è diventata più urgente e
fortemente determinata. Avevo sentito Carlo telefonicamente il 19 settembre, il
giorno prima di partire per la Calabria. Gli avevo comunicato che avevo mandato
la mia nota per il volume di Vincenzi, e che se ne avessi avuto la possibilità
sarei andato a trovarlo a Cosenza. Purtroppo la mia permanenza in Calabria è
stata brevissima e ragioni familiari me lo hanno impedito. Al telefono lo avevo
sentito molto affaticato, e avevo lasciato cadere l’idea di chiedergli una nota
sulla sua città di nascita, da pubblicare su “Odissea”, come stiamo facendo da
qualche tempo con poeti, scrittori, saggisti, filosofi, ecc.
I cultori di poesia conoscono molto bene il lavoro di
Cipparrone e leggono o collaborano alla rivista “Capoverso” che egli aveva
fondato assieme ad un gruppo di amici poeti come Franco Dionesalvi e Pino Corbo, supportato dall’editore Franco
Alimena che la rivista edita e distribuisce. Carlo è stato oltre che un ottimo
poeta, tradotto anche all’estero, e una penna critica sopraffina, anche una
bella figura dal punto di vista umano. Gentile e disponibile, in lui non c’era
la minima traccia di quella spocchia così diffusa all’interno del mondo delle
lettere del nostro Paese, e questo me lo rendeva oltremodo caro. Tantissime le
riviste che hanno ospitato i suoi versi, da “Tempo Presente” a “Nuova
Presenza”, da “Il Cavallo di Troia” a “Lettera”, “Origine”, “Gradiva”, ecc.
Di lui mi rimangono un paio di foto che ci ritraggono
insieme ad Acri davanti al palazzo Sanseverino, e ora mentre vergo questa nota,
ho davanti la sua dedica di amicizia e di stima immensa che ha voluto apporre
sulla copia di Betocchi. Il vetturale di
Cosenza e i poeti calabresi, mandatami a Milano e di cui ho scritto su
questo giornale. Porta la data del 21 marzo del 2016, e in quel libro c’è
l’affettuosa e amichevole corrispondenza di un incontro prezioso: quello col
poeta Carlo Betocchi a Cosenza, e che Carlo ha custodito con amorevole
devozione.
17:58 (3 ore fa)
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Notizia
bio-bibliografica
Nato a Cosenza nel 1934 dove ha sempre vissuto, ad eccezione
di un lungo periodo dell’infanzia, trascorso tra Sondrio, Roma e Reggio
Calabria, Carlo Cipparrone ha pubblicato a grandi intervalli di tempo tra loro,
quattro raccolte poetiche: Le oscure
radici (1963), L’ignoranza e altri
versi (1985), Strategie dell’assedio (1999),
Il poeta è un clandestino (2013). È
stato tradotto in America e in Polonia, e ha collaborato a riviste e
quotidiani. Ha fondato la rivista “Capoverso” assieme ad alcuni poeti
cosentini.