LA POESIA DEL DESIDERIO
di Giuseppe Oreste Pozzi
Max H. Sauvage
"Famiglia" 1987 coll. Priv.
La necessità dell’atto desiderante che non vuole
cedere
Questa nota vuole essere anche un ringraziamento a
Giuseppe Bruzzone ed al suo commento alla nostra prima news del 2021 pubblicata
su Odissea domenica 6/6/2021
“Non puoi dire di avere
amato fino in fondo
se non hai scritto fino in
fondo”.
(Anonimo poeta morto
nei Gulag)
Nel luogo della totale assenza dello Stato di Diritto,
la poesia del desiderio si prende il suo diritto. Fu necessario un
incontro con precise domande orientanti, per fondare l’organizzazione
clinico-culturale Artelier. Tre fattori come premessa:
1) l’insegnamento di Franco
Fornari e di Jacques Lacan che, con ragioni differenti, indicano, nella clinica
in istituzione, un buon fondamento per la formazione di psicologi-psicoanalisti
e non solo;
2) la necessità che sia uno
psicologo-psicoanalista ad essere a capo dell’istituzione per
permetterlo;
3) il valore, non solo
sociale, dell’oggetto artistico-espressivo come prodotto della singolarità e
dignità umana del soggetto.
Con Fornari c’era
il fascino del suo ideale didattico: insegnare la psicoanalisi nelle
istituzioni per elaborare i conflitti e innescare la fondazione permanente
della buona famiglia interna e sociale. La buona famiglia
interna come strumento sembra non decollare.
Con Lacan incontriamo
la forza inedita del desiderio che contiene la grande sfrontatezza, tutta
civile e molto potente, del “non cedere di fronte al proprio desiderio” che
chiama in causa il soggetto, uno per uno nella sua testimonianza quotidiana.
Non si tratta di voleri lunatici e strampalati ma di atti etici, come insegna
l’anonimo poeta che tuttavia è stato messo radicalmente alla prova come il
Giobbe della Bibbia che tuttavia non solo non rinnega la sua fede, ma ne trae
maggior forza e dedizione esistenziale.
La proposta del
festival Stanze di Psiche con il suo titolo di quest’anno 2021
“Pane e Respiro”, intende mettere l’accento su ciò che ci riguarda oggi,
direttamente e continuare la tradizione per favorire l’incontro fortunato
tra società civile e terzo debole, nella
convinzione che questi mondi sempre così lontani possano annodarsi a condizione
di non cedere sul proprio desiderio esistenziale e generativo. Un desiderio al
servizio della nascita simbolica che riguarda tutti anche i criminali ed i
corrotti più incalliti che di fatto impediscono storicamente tale annodamento
di civiltà, consapevole che la buona famiglia interna è un ideale condivisibile
ma ideale.
"Famiglia" 1987 coll. Priv.