RITORNO AL NUCLEARE?
Respingiamo l’innaturale alleanza Nucleare-Rinnovabili
(appello redatto l’8 giugno 2021)
Proponenti: Alex Zanotelli,
Moni Ovadia, Mario Agostinelli,
Luigi Mosca, Alfonso
Navarra, Ennio Cabiddu, Marco Palombo,
Antonia Sani
La lobby nucleare mondiale, rappresentata da “Nuclear
for Climate”, pericolosissima per la pace e gli equilibri
naturali, esiziale per la stessa sopravvivenza umana, in vista della COP
26 di Glasgow, ha adottato una tattica subdola e astuta per rientrare in gioco
e rilanciarsi: si propone, nel suo position paper (rinvenibile al link:
https://www.euronuclear.org/news/cop26-position-paper-netzero-nuclear/), come
alleata delle energie rinnovabili per il conseguimento dell’obiettivo della
decarbonizzazione.
I sottoscrittori del presente
appello ritengono che la profferta unitaria indirizzata agli ambientalisti,
volta a giustificare gli accordi verticistici nelle varie “cabine di regie”,
vada rifiutata: né i microreattori modulari di cui ha parlato anche l’attuale
responsabile del MAET Cingolani, chiamando in causa il “dibattito europeo”
sulla tassonomia, né tantomeno la fusione nucleare, che resta un miraggio,
cambiano i termini della questione.
Che sono, nella sostanza,
ancora quelli che furono, in Italia, sottoposti al voto popolare il 12 e 13
giugno 2011, subito dopo la catastrofe di Fukushima, ricevendo un responso
inequivocabile: l’unica cosa certa delle tecnologie nucleari applicate
massivamente, in tutte le loro declinazioni energetiche e militari, sono i
rischi per la salute e per l’ambiente. Ed anche per la pace, se si comprende
l’indissolubilità del legame che tiene insieme il nucleare civile con quello
militare, due facce della stessa medaglia. Fino alla minaccia di
autodistruzione totale per incidente o per errore di calcolo, come ad esempio
dimostrato dalla guerra per falso allarme evitata da Stanislav Petrov il 26
settembre 1983.
Una osservazione di fondo
va fatta, che porta ad escludere ogni compromesso opportunistico: è impossibile
passare ad un modello decentrato con il nucleare di mezzo perché il controllo
del combustibile deve essere sottoposto a valutazioni sanitarie e addirittura
militari che ne escludono un impiego a sovranità territoriale.
Sulla base di questo
ragionamento noi ribadiamo la necessità che in Italia sia data piena e completa
attuazione alla volontà popolare per la denuclearizzazione manifestata con il
voto di dieci anni fa. Per questo, in coerenza, esigiamo l’adesione
dell’Italia al trattato di proibizione delle armi nucleari e la recessione dalla
condivisione nucleare NATO.
Alla COP26 di Glasgow ci
sembra importantissimo che il disarmo (quindi la denuclearizzazione),
all’origine della formazione dell’ONU e dei suoi Statuti, sia incluso tra le
soluzioni per l’emergenza climatica ed ecologica. L’attività militare e le
guerre distruggono esseri umani e ambiente mettendo a rischio con la
deterrenza nucleare la sopravvivenza di tutti; ma sono anche causa
di gravissimo inquinamento permanente: quello che producono di CO2 –
quantità ingentissime! (in varie stime, oltre il 15%) - va computato
ufficialmente all’interno del percorso delle COP sul clima affinché si
persegua, con monitoraggio adeguato, la sua riduzione ed eliminazione.
Con l’obiettivo di un
inserimento nel testo degli accordi di Parigi sul clima, su questo punto - no
nucleare, no guerre, si disarmo, si pace tra i gruppi umani e pace tra gli
esseri umani e la natura - invitiamo alla mobilitazione convergente di
ecologiste/i e pacifiste/i nell’occasione della preCOP di Milano (dal 29
settembre al 2 ottobre) e della COP di Glasgow (dall’1 al 12 novembre).
Referenti pro tempore
organizzazione per Roma Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti, cell. 340-0736871
- email alfiononuke@gmail.com)
Marco Palombo (attivista No
WAR, cell. 348-8414860 email palombo.marco57@gmail.com)