COSTA SAN GIORGIO
I contributi di Marinella Del Buono e Paola Grifoni
Maratona civile a Firenze
Nel sito istituzionale del
Comune di Firenze si legge che “la comunicazione ha un ruolo essenziale
non solo perché consente la condivisione delle informazioni necessarie ai soggetti
pubblici e privati per poter operare insieme, ma soprattutto perché favorisce
la condivisione di punti di vista, obiettivi, interpretazioni della realtà
sulla base delle quali è poi possibile organizzare l’azione comune”.
Allora ci si chiede: perché, nel procedimento di
adozione della variante urbanistica relativa al recupero dell’ex caserma di
Costa San Giorgio, tali principi di trasparenza, informazione e partecipazione
hanno trovato un’applicazione debole, incostante e spesso solo formale?
A partire dalla scelta di affidare al privato
proprietario l’intera gestione della procedura concorsuale, dalla formulazione
del bando, alla nomina della commissione giudicatrice ed alla selezione dei
progetti vincitori, senza spiegarne preliminarmente presupposti, obiettivi e
ruolo assunto dall’Amministrazione.
Dell’esito del concorso è poi mancata una diffusa
informazione e tantomeno sono state previste modalità di facile accesso e
consultazione degli elaborati prodotti, così da rendere disponibili a tutti elementi
conoscitivi corretti e completi; infine, le successive fasi del procedimento
hanno avuto tempistiche così accelerate da non aver agevolato la più ampia
partecipazione pubblica.
La notevole e speciale complessità del contesto urbano
e paesaggistico coinvolto da qualsivoglia previsione di recupero di Costa San
Giorgio richiede che il deficit di comunicazione venga quanto prima colmato e
sia dato spazio a momenti di confronto, in modo che le valutazioni di
competenza dell’Amministrazione possano avvalersi di approfondimenti e
contributi ulteriori rispetto a quelli già esaminati.
Tra l’altro, la particolare ubicazione dell’area
oggetto di trasformazione urbanistica, compresa sia nel sito Unesco del Centro
storico di Firenze (core zone), sia nella zona di rispetto (buffer zone) del
sito Unesco - Ville e giardini medicei (Giardino di Boboli), rende quanto mai
opportuna una verifica preliminare, integrata e coerente, dei potenziali
impatti positivi/negativi delle previsioni di trasformazione in grado di influire
su valori, attributi, autenticità e integrità di entrambi i beni iscritti nel
Patrimonio Mondiale.
Obiettivo comune sia quello di rafforzare le
prerogative pianificatorie dell’Amministrazione comunale nel perseguire la
tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo sostenibile
del territorio e nel delineare percorsi e soluzioni che contemperino le
legittime istanze del privato con l’interesse pubblico generale. Solo in tal
modo il complesso di Costa San Giorgio potrà rinascere dopo un lungo periodo di
abbandono e riprendere il racconto della propria storia a tutti quelli che
vorranno ascoltarla.
Marinella Del Buono
già Architetto funzionario Segretariato
Regionale Toscana
Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo
Un momento della Maratona
oratoria civile a Firenze
In un paese civile questa
associazione, Idra, non avrebbe ragione d'essere.
Un paese civile si farebbe paladino della tutela del
suo patrimonio ma, evidentemente il nostro non è un paese civile se si consente
di far tornare i gladiatori in un Colosseo rinnovato o si pensa ad un trenino
che attraversi il Giardino di Boboli per il pubblico godimento... vogliamo
davvero consentire che la nostra città diventi “la grande Firenze” per merito
di un trenino a cremagliera che attraversa un ambiente di altissimo
valore culturale? C’è solo da sperare che almeno in questo caso il MiC ricordi
il suo ruolo di tutela del patrimonio culturale e lo eserciti attraverso la
Soprintendenza.
oratoria civile a Firenze