APPELLO IN FAVORE DEL POPOLO GRECO
La democrazia non
si svende e non si vende
Firma anche tu l’appello di MicroMega in Rete, in
solidarietà con Tsipras e il popolo greco
Cari lettori, pubblichiamo la dichiarazione del capo del
governo greco ai cittadini di quel paese. Pensiamo sia necessario che tutti i
cittadini democratici europei lo sostengano. Vi chiediamo di firmare questo
breve appello di MicroMega che troverete sulla Rete, da inviare alle autorità
di tutte le istituzioni europee: “Siamo
con la democrazia, che è sempre "giustizia e libertà", contro la
protervia dei poteri finanziari che vogliono imporre al popolo greco le
politiche di liberismo selvaggio che hanno scatenato la crisi mondiale e stanno
distruggendo l'Europa”.
Ecco la lettera di
Alexis Tsipras al popolo greco
Greche e greci,
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in
condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il
vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine
all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia
sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia
che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla
crisi. In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare
gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che
questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle
ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di
tradire la vostra fiducia. Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri
partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.)
hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo
greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i
valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto
al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi e insopportabili
pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non
solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato
le diseguaglianze sociali. La proposta delle istituzioni comprende misure che
prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle
pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento
dell’IVA per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del
turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali
per le isole della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste
comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla
dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle
istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma
l’umiliazione di tutto il popolo greco. Queste proposte mettono in evidenza
l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity
dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership
europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che
pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che
tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità
europea.
Greche e greci,
in questo momento pesa su di noi una responsabilità
storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per garantire la
Democrazia e la sovranità nazionale, una responsabilità davanti al futuro del
nostro paese. E questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum
secondo la volontà sovrana del popolo greco. Poche ore fa (venerdì sera n.d.t.)
si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un referendum
perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia proposta è stata
accettata all’unanimità. Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del
parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la
realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto
l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni. Ho già reso nota
questa nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al
presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai leader
dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi giorni del
programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di decidere libero
da costrizioni e ricatti come è previsto dalla Costituzione del nostro paese e
dalla tradizione democratica dell’Europa.
Greche e greci,
a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di
accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza prospettiva di
ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con
fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo
dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e
determinazione. La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e
perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e
internazionale. E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato
di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia. E sono del tutto sicuro
che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un
messaggio di dignità in tutto il mondo.
In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che
l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e
ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa
è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà
un’Europa senza identità e senza bussola. Vi chiamo tutti e tutte con spirito
di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui
siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei
greci. Per la sovranità e la dignità del nostro popolo.
Alexis Tsipras