Italiani in Qatar per esercitazione di
guerra multinazionale
di Antonio Mazzeo
Il governo Renzi chiede alla comunità
internazionale maggiore impegno contro il Califfato ma intanto autorizza le
forze armate ad addestrarsi in Qatar, l’emirato che più di tutti si è
compromesso nel supporto militare e finanziario delle milizie islamico-radicali
filo Isis. Nei giorni scorsi si è conclusa a Doha l’esercitazione “Ferocious
Falcon” che si tiene con cadenza biennale con lo scopo di testare e migliorare le capacità delle forze armate partecipanti
nella “gestione di attività antiterrorismo, pronta risposta alle cyber minacce
e assistenza umanitaria”. Quest’anno “Ferocious Falcon” ha pure consentito alle
autorità del Qatar di sperimentare le capacità d’intervento di tutte le agenzie
statali e militari in “particolari situazioni di crisi” che potrebbero
verificarsi ad esempio durante i campionati mondiali di calcio previsti
nell’emirato nel 2022.
L’edizione 2015 dell’importante esercitazione di guerra
ha preso il via il 10 maggio con una complessa operazione navale nel Mar
Persico, mentre dal 18 al 26 maggio i war games si sono trasferiti nel deserto
coinvolgendo reparti terrestri, elicotteri e aerei di 22 paesi - più gli
“osservatori” di altre 5 nazioni - tra cui Arabia Saudita, Bangladesh, Francia,
Germania, Gran Bretagna, Kuwait, India, Italia, Qatar, Russia, Sri Lanka, Stati
Uniti d’America. Per il nostro paese hanno partecipato a “Ferocious Falcon”
alcune unità dell’Esercito messe disposizione dal 7° Reggimento “Bersaglieri”
di stanza ad Altamura, Bari (inquadrato nella Brigata meccanizzata “Pinerolo”)
e dal 6° Reggimento “Lancieri di Aosta” (Brigata Meccanizzata “Aosta” di stanza
in Sicilia), dell’Aeronautica, del 1° Reggimento Carabinieri del “Tuscania”
(Livorno) e dei Fucilieri di Marina (Brigata “San Marco”).
“L’Italia, che ha potuto vantare il contingente più
numeroso con un considerevole dispiegamento di armi mezzi e materiali, è stata,
altresì, l’unica nazione partecipante che ha preso parte a tutte le attività previste
dall’esercitazione”, riferisce il portavoce del ministero della Difesa.
“Particolare rilievo ha avuto l’esercitazione di gruppo tattico a fuoco, con
munizionamento da guerra, svolta in cooperazione con le forze qatariote che ha
visto l’impiego degli assetti di fanteria e cavalleria dell’Esercito”. Nello
specifico, i reparti del 6° Reggimento “Lancieri di Aosta” e del 7°
“Bersaglieri” hanno schierato in Qatar i blindati pesanti Oto Mela-Iveco
“Centauro”, i veicoli leggeri multiruolo “Lince” e i nuovi blindati medi VBM
“Freccia”.
Le esercitazioni si sono concluse formalmente con un
seminario strategico a Doha, presenti il capo di Stato, emiro Sheikh Tamim bin
Hamad Al Thani e i leader delle forze armate dei paesi del Consiglio di
Cooperazione del Golfo (Gulf Cooperation Council – GCC). “Il seminario si è
focalizzato sui temi della sicurezza e della stabilità nella regione, sugli
aspetti politici della crisi in Medio oriente e in Iran e delle relazioni del
CGC con l’alleanza militare della Nato”, spiegano le forze armate del Qatar.
“Nel seminario si è anche discusso della nuova decisione del Consiglio di
Cooperazione del Golfo di schierare aerei militari a supporto delle operazioni
guidate dalla Nato in Libia e di quelle a guida Usa contro lo Stato islamico in
Siria”. Tre i relatori del seminario, i leader militari di Qatar e Kuwait e
Andrea Margelleti, presidente del Ce.S.I. - Centro Studi Internazionali di Roma
ed ex Consigliere strategico del ministro della difesa italiano. “Il GCC - Gulf
Cooperation Council è una pietra miliare per la stabilità in Medio oriente e
noi dobbiamo lavorare insieme ancora di più”, a auspicato a conclusione del suo
intervento Andrea Margelleti che è pure co-organizzatore del Master in
Geopolitica e Sicurezza Globale dell’Università “La Sapienza”.
“Ferocious Falcon 2015” ha confermato l’ottimo stato di
salute della partnership tra Italia e Qatar. I due paesi sono legati da un
accordo di cooperazione militare, ratificato dal Parlamento con voto bipartisan
il 29 settembre 2011, che prevede l’organizzazione di attività d’addestramento
ed esercitazioni congiunte, la partecipazione ad operazioni di peacekeeping e
lo “scambio” di una lunga lista di armi e munizioni, sistemi di
telecomunicazione e satellitari, ecc. L’ultimo addestramento comune risaliva
alla primavera 2014, quando il Gruppo Operativo Incursori della Marina militare
di stanza a La Spezia e il team di pronto intervento della guardia dell’Emiro
hanno condotto “operazioni speciali di assalto ad unità navali e liberazione di
ostaggi” in alcuni poligoni terrestri e marittimi del Qatar e in Liguria. Il 26
novembre 2014, la ministra della Difesa Roberta Pinotti si è pure recata a Doha
per incontrare il generale Hamad Bin Ali Al Attiyah e Khalid Bin Mohammed Al
Attiyah, ministro della difesa il primo e agli affari esteri il secondo. “Al
centro dei colloqui, gli scenari di crisi regionali, con particolare riguardo a
Iraq, Siria e Libia, e la cooperazione bilaterale in ambito Difesa”, riporta il
sito del Ministero. “Italia e Qatar hanno avviato da tempo un dialogo e la
visita del Ministro Pinotti ha contribuito a rafforzare e consolidare i
rapporti di cooperazione esistenti anche nel settore della formazione e
dell’addestramento del personale militare”. Undici giorni prima, la ministra
Pinotti aveva ricevuto a Roma il generale Ghanim Bin Shaheen Al-Ghanim, Capo di
Stato Maggiore delle forze armate del Qatar. A conclusione dell’incontro,
l’alto ufficiale si era al Centro Sperimentale di Volo dell’Aeronautica
militare di Pratica di Mare.