militari USA
di Antonio Mazzeo
Dopo il MUOS di Niscemi, verrà
realizzato in Sicilia un altro megacentro di telecomunicazioni satellitari
delle forze armate USA. Il Dipartimento della Difesa ha infatti chiesto al
Congresso degli Stati Uniti d’America l’autorizzazione alla spesa di 77 milioni
e 400 mila dollari per costruire all’interno della stazione aeronavale di
Sigonella una “infrastruttura di telecomunicazione a più piani che comprenda
pure una facility per le informazioni sensibili e riservate (Sensitive
Compartmented Information Facility - SCIF)”.
“La
nuova stazione di telecomunicazioni nella NAS - Naval Air Station di Sigonella
consentirà di effettuare più sicure e affidabili telecomunicazioni vocali e
dati, classificati e non classificati, alle unità navali, sottomarine, aeree e
terrestri della Marina militare USA, in supporto delle sue operazioni reali e
delle esercitazioni in tutto il mondo, nonché a quelle della coalizione alleata
che intervengono nei teatri operativi”, spiega il Pentagono nella richiesta di
stanziamento fondi per l’anno fiscale 2019-2020. “La nuova facility fornirà
anche un’area per le telecomunicazioni satellitari, un’area per le attrezzature
di sicurezza criptografica e per i sistemi meccanici e di generazione di
energia elettrica. Questo progetto è finalizzato a rafforzare
significativamente le capacità funzionali e il supporto operativo della base a
favore dei sistemi strategici della Flotta USA. L’installazione di terminali
multibanda della Marina militare all’interno del nuovo edificio migliorerà
l’efficienza del sistema”.
Secondo
la scheda progettuale presentata dal Dipartimento della Difesa, la nuova
infrastruttura di Sigonella includerà oltre al centro di telecomunicazioni,
alcune aree per la manutenzione e l’addestramento, spazi amministrativi, caveau
di sicurezza e per la protezione del cablaggio, magazzini, un piano per le aree
operative, una multimedia room con capacità di video-teleconferenza e
un’area protetta interna. “L’edificio verrà protetto contro tutte le
interferenze elettromagnetiche e Tempest (in gergo militare le
modalità di protezione e sicurezza dei materiali e delle apparecchiature di
telecomunicazioni che emettono radiazioni elettromagnetiche - EMR, NdA)”,
riporta il Dipartimento. “I sistemi di controllo dell’infrastruttura includeranno
quelli per la cybersecurity in accordo con i criteri odierni previsti dalla
Difesa. I sistemi informativi comprenderanno le apparecchiature per le
telefonate di sicurezza e non, per la trasmissione dei dati classificati e non,
per le comunicazioni televisive via cable. Si prevedono inoltre apparecchiature
per la radiofrequenza, le video-teleconferenze e la diffusione radio. Questo
progetto risponderà alle caratteristiche di protezione anti-terrorismo,
antisisma e antincendio, fornitura elettrica no stop, conversione delle
frequenze, ecc.”. Accanto al nuovo centro di telecomunicazioni sorgerà pure un
parcheggio per 200 veicoli circa. Complessivamente le infrastrutture
occuperanno una superficie di 6.607 metri quadri, contro i 2.685 metri quadri
attualmente occupati dall’odierno centro di telecomunicazioni. “Quando il nuovo
progetto sarà completato, verranno demoliti alcuni edifici esistenti
all’interno della base (si tratta di quelli identificati con i numeri 581, 585,
580, 579, 750, 580TR4, 580TR3 e 580TR2) e le funzioni che adesso vi sono
ospitate saranno ricollocate nella nuova facility”, aggiunge il Dipartimento
della Difesa. L’assegnazione del contratto lavori è prevista entro l’agosto
2020, mentre la realizzazione dovrebbe concludersi entro l’aprile 2024. “Le
apparecchiature C4I ed elettroniche associate a questo progetto saranno fornite
da altri capitoli finanziari”, spiegano i militari USA. Nello specifico si
prevede uno stanziamento aggiuntivo di 57 milioni di dollari entro il 2023.
“La
stazione di telecomunicazione esistente a NAS Sigonella è stata costruita nel
1966”, spiegano ancora i vertici militari USA. “L’edificio è di dimensioni
assai ridotte e non soddisfa i bisogni delle odierne tecnologie. Sono stati
effettuati adeguamenti negli anni nel tentativo di accrescere le capacità di
telecomunicazione e ridurre i gap dei sistemi elettrici e meccanici. Per i
frequenti ammodernamenti delle attrezzature di comunicazione e delle tecnologie
informatiche, sono stati richiesti diversi lavori nei locali nella facility che
hanno comportato alti costi e lo spreco di tempo utile. Con i costanti
progressi nella tecnologia, ulteriori adeguamenti e nuovi spazi operativi
saranno ancora richiesti. L’eventuale riconfigurazione dell’edificio esistente
avrà come conseguenza la distribuzione inadeguata del personale e ulteriori
costi aggiuntivi. Verrà inoltre limitato lo svolgimento delle attività
operative della base e si comprometterà la rapidità delle sue missioni”. Da
qui, secondo il Pentagono, l’esigenza di provvedere immediatamente alla
costruzione di un nuovo centro di telecomunicazioni a Sigonella.
Davvero
singolari poi le altre motivazioni addotte per giustificare il finanziamento
del progetto. “L’inadeguatezza degli edifici esistenti causa carenza nella
sicurezza dei locali”, spiega il Dipartimento USA. “Nel corso dei mesi
invernali, gatti selvatici e ratti trovano ingresso nell’edificio attraverso le
condotte e le tubature. Questi roditori strappano a morsi i cavi delle fibre
ottiche, rompono gli isolanti dall’esterno e poi divorano le fibre,
interrompendo così le comunicazioni. Inoltre essi diffondono germi e malattie
in tutto l’edifico rendendolo insalubre. L’edificio è connesso inoltre al
sistema fognario dell’Aeronautica militare italiana e spesso subisce gli effetti
delle eventuali perdite e le acque nere traboccano al suo interno. L’area delle
telecomunicazioni è connessa alla rete di distribuzione idrica dell’Aeronautica
italiana. L’acqua non è potabile e non è utilizzabile neanche per lavarsi le
mani, mentre la fornitura non è costante. E’ necessario acquistare così acqua
imbottigliata per poter bere e lavarsi le mani”. Come dire, cioè, che i piccoli
roditori e le fogne di Sigonella mettono costantemente sotto scacco la potenza
militare e nucleare più potente della Terra…
Dalla
scheda progettuale si evince un altro dato a testimonianza che quello previsto
a Sigonella non è un mero ammodernamento del centro di telecomunicazione
esistente ma un suo rilevante potenziamento. Entro la fine del 2023, infatti,
con la nuova facility il personale statunitense di stanza nella grande stazione
aeronavale siciliana raggiungerà le 3.322 unità contro le 3.021 unità censite
il 30 settembre 2018 (l’aumento previsto è dunque del +10%). Inoltre, il valore
degli immobili di proprietà USA a Sigonella, stimato lo scorso anno in
925.329.000 dollari, grazie ai progetti previsti nei prossimi quattro si
attesterà a 1.260.087.000 dollari. Rilevante anche la descrizione fatta dal
Pentagono sulle principali funzioni svolte dalla grande base siciliana.
“Sigonella è la maggiore installazione della US Navy nel Mediterraneo centrale
ed è utilizzata per il supporto logistico della Sesta Flotta e come base per lo
schieramento degli aerei per la guerra ai sottomarini (ASW). A Sigonella è
assegnato anche uno squadrone per il trasporto aereo della Marina nel teatro
mediterraneo, per missioni di trasporto carichi a bordo delle unità navali in
transito. La base opera in supporto ai velivoli tattici di stanza nelle
portaerei, ai voli cargo dell’Air Mobility Command (AMC) e ai voli passeggeri
del Military Airlift Command (MAC) dagli Stati Uniti d’America. Assicura
inoltre l’interfaccia logistica con la vicina baia di Augusta, utilizzata quale
pontile e deposito carburante e munizioni della NATO. Supporta infine gli
squadroni elicotteri da combattimento e sorveglianza”. I vertici militari di
Washington omettono tuttavia di ricordare come NAS Sigonella sia da tempo pure
una delle principali basi mondiali per le operazioni dei droni killer e
d’intelligence delle forze armate USA…