PAOLO GRASSI E PAVIA
di
Angelo Gaccione
Paolo Grassi |
Di quella difficile ed esaltante
stagione amministrativa, politica e culturale che è stata la Pavia del sindaco
socialista Elio Veltri, a cavallo fra gli anni Settanta ed Ottanta, la voce
teatro ha avuto un suo spazio e un suo rilievo. E questo è stato possibile
soprattutto in virtù dei solidi legami del militante socialista Veltri, con
altrettanti prestigiosi intellettuali socialisti che del mondo del teatro e
dello spettacolo erano parte integrante, soprattutto Giorgio Strehler e Paolo
Grassi. Entrambi, com’è noto, erano socialisti, stavano a Milano e si
occupavano del “Piccolo” di via Rovello. Grassi, in verità, si occuperà anche
del Teatro alla Scala prima, e della più grande industria culturale del Paese
dopo, la Rai, divenendone presidente. Ad ogni modo questa lontananza non
impediva a Grassi di collaborare con l’amico Veltri, e a questi di richiedere
al sovrintendente della Scala consigli, appoggi, contatti, e spesso la presenza
fisica nella città che amministrava, e dentro i saloni del Teatro Fraschini
dove non avvenivano solo le performance teatrali,
ma a volte le riunioni dello stesso Consiglio Comunale. Il 20 novembre 1974 Grassi a Pavia ci va per il concerto
dell’Orchestra della Scala diretta dal maestro Claudio Abbado, voluto
dall’Amministrazione per i lavoratori della Necchi e che si svolse nella Sala
mensa di quella importante azienda. Grassi rimane ammirato della attenta e
diligente partecipazione dei lavoratori, ed il giorno dopo (21 novembre), su
carta intestata del Teatro alla Scala scrive entusiasta all’amico sindaco
questa lettera che vale la pena riportare.
Elio Veltri |
Caro Elio,
ancora una volta abbiamo vinto e abbiamo vinto ancora una volta insieme,
in quello spirito “socialista” che non è fatto soltanto di tessere o di
azioni politiche o di atto politico ma di profonda convinzione ideale che anima
te e che anima me, che ci ha fatti incontrare, che ci fa lavorare sottobraccio.
L’esperienza di ieri è stata semplicemente toccante e tutti noi ne portiamo un
ricordo indelebile. A te e alla Giunta Comunale di Pavia, promotrice
dell’iniziativa, il pensiero affettuoso, fervido, solidale del Teatro alla
Scala e il mio.
Un abbraccio
Paolo
Il 23 settembre del
1974 in una precedente lettera Paolo Grassi annuncia all’amico Veltri l’arrivo
in Italia “di uno dei migliori teatri
sovietici, il Teatro della Satira di Mosca, diretto da Pucek”, e gli
propone la messa in scena anche al Teatro Fraschini, visto che la Compagnia si
muoverà in tournée in alcune città
del Nord. Ma forse la data che resterà storica nel rapporto fra Grassi e la
città che conserva le spoglie di Agostino e Boezio, è quella che ha visto
domenica 24 settembre del 1978 al Teatro Fraschini, svolgersi la celebrazione
del XXX Concorso Internazionale per i programmi radiofonici e televisivi. Il
celeberrimo “Premio Italia” noto in tutto il mondo. E da mezzo mondo, infatti,
erano venuti a Pavia (Stati Uniti, Svezia e Gran Bretagna compresi), le troupe televisive per documentare
l’evento, alla presenza di personalità della cultura, della politica, dell’arte
in generale. Pavia non era stata scelta a caso per celebrare l’evento della
Rai, e di quella Rai Paolo Grassi in quegli anni era il presidente. Si
cementava un legame che la memoria non avrebbe disperso.