CICLO DI ORFEO
Bisogna esserci per…
L'incontro del 16 luglio alle ore 18 a Palazzo Reale in piazza del Duomo 14 Sala Conferenze 3° piano, è
l'occasione giusta:
La locandina dell'incontro |
- per portare le firme
raccolte con la petizione popolare;
- per capire se
l'attaccamento dimostrato dai milanesi in diverse occasioni pubbliche per
il ritorno delle tele a Palazzo Sormani ha un valore per i decisori politici;
- per chiedere
un'informazione precisa sul numero di persone che hanno visitato la mostra;
- per capire se lo scarso
numero dei visitatori rappresenta un motivo di riflessione sul fallimento
dell'operazione dal punto di vista mediatico e soprattutto sulla reale
prospettiva di visibilità che una nuova collocazione dell'opera avrebbe in
futuro;
- per chiedere quanti
soldi sono stati raccolti per il restauro delle tele tramite l'art bonus, dal
momento che i fondi dichiarati nel sito sono ancora i circa 8000 € che
risultavano raccolti prima della mostra, cifra ridotta ma comunque più alta di
quella complessiva di tutti gli altri 3 principali interventi proposti dal Comune
di Milano (Sala delle Asse, Castello Sforzesco, Trotter);
- per comprendere quale
sarà la tempistica del restauro;
- per ottenere una
qualificazione (dal punto di vista climatico,
acustico, dell'illuminazione, delle barriere architettoniche) dell'auditorium
della Biblioteca Sormani, in modo che possa almeno concorrere in modo adeguato
con gli altri siti che saranno candidati alla ricollocazione delle
tele;
I promotori della
petizione sono i soggetti che meglio di tutti possono promuovere questa riflessione.
Noi bibliotecari siamo
inevitabilmente legati al nostro ruolo e quello che diciamo viene
inevitabilmente depotenziato dalla nostra condizione di dipendenti
comunali.
Alla giornalista
Tiziana Ricci chiedo se ritiene di poter rilanciare il dibattito su Radio
Popolare, magari ricontattando i fautori della nuova collocazione
(Agosti, Stroppa), quelli che auspicano il ritorno delle tele in Sormani
(Morandotti, Orlandi Balzari, Montanari) e quelli (Dusio, Zuffi) che con
grande onestà intellettuale, dopo aver auspicato lo spostamento delle tele
hanno riconosciuto che Palazzo Sormani era la collocazione naturale, se
valorizzato all'interno di un itinerario museografico (Sormani, Guastalla, Ca'
Granda). [B.B.]