Nel ricordare Giorgio Ambrosoli,
assassinato da ambienti deviati dello Stato e da criminali mafiosi alleati,
riproduciamo brandelli della sua lettera alla moglie. Invitiamo i lettori e le
lettrici di “Odissea” a partecipare al presidio che si terrà giovedì 11 luglio
alle ore 22 (ora dell’assassinio), in via Morozzo della Rocca 1 (una traversa
di via San Vittore, a pochi passi dal Museo della Scienza e della Tecnica) dove
è stata messa una lapide che ne ricorda il sacrificio.
Anna carissima,
è il 25.2.1975 e sono pronto per il
deposito dello stato passivo della B.P.I. (Banca Privata Italiana) atto che ovviamente non
soddisferà molti e che è costato una bella fatica. Non ho timori per me perché
non vedo possibili altro che pressioni per farmi sostituire, ma è certo che
faccende alla Verzotto e il fatto stesso di dover trattare con gente di ogni
colore e risma non tranquillizza affatto. È indubbio che, in ogni caso,
pagherò a molto caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi
non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare
qualcosa per il paese. […] Con l’incarico, ho avuto in mano un potere enorme e
discrezionale al massimo ed ho sempre operato - ne ho la piena coscienza - solo
nell’interesse del paese, creandomi ovviamente solo nemici perché tutti quelli
che hanno per mio merito avuto quanto loro spettava non sono certo riconoscenti
perché credono di aver avuto solo quello che a loro spettava: ed hanno ragione,
anche se, non fossi stato io, avrebbero recuperato i loro averi parecchi mesi
dopo. I nemici comunque non aiutano, e cercheranno in ogni modo di farmi
scivolare su qualche fesseria, e purtroppo, quando devi firmare centinaia di
lettere al giorno, puoi anche firmare fesserie. Qualunque cosa succeda,
comunque, tu sai che cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo. Dovrai
tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi
abbiamo creduto. […] Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la
famiglia nel senso trascendente che io ho, verso il paese, si chiami Italia o
si chiami Europa.
Riuscirai benissimo, ne sono certo,
perché sei molto brava e perché i ragazzi sono uno meglio dell’altro. […] Sarà
per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai
sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi.
Giorgio