PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA
di Claudio Zanini
I sommersi*
Si è come corpi persi
in ambulacri di vita assiderata,
laddove corporea moltitudine
in solitudine giace smisurata:
entro cieca latomia
siamo livida carne affollata
in accumulo costante.
Oscuro memento è questo vagare,
entro notte e nebbia ininterrotte
stordisce l’odore dolce della febbre
brucia negli occhi privi di speranza:
siamo inermi nello stridente gelo,
siamo imperfetto scarto,
siamo ingombro e peso inane.
Dal fondo putrido dei fossi
scorgiamo sull’argine elevato
tremanti fiori all’occidue bore
e gli steli resistere caparbi
a sferza raggelante nella mente,
ma vive il fiore unica stagione
e declinando all’imbrunire muore.
Si è come corpi persi,
perduti si sprofonda, creature
inerti nella tenebra ch’esonda
entro latebra cieca della storia;
i corpi nostri persi e mai sepolti
sommersi nell’infinità del tempo
dolente carne siamo, e mai risorta.
[ *I
sommersi e i salvati è il libro di Primo Levi]