La scomparsa dell’artista
di San Nicola Arcella.
di Nicolino Longo
Pasquale Solano |
In data 10 gennaio 2019, dopo circa 20 giorni di
coma farmacologico indottogli, per esigenze sanitarie, a seguito di un infarto,
il noto e poliedrico pittore calabrese, Pasquale Solano, è venuto,
prematuramente, a mancare presso il Reparto di Cardiologia di Terapia Intensiva
del Nosocomio “San Matteo” di Pavia, città ove l’artista, con residenza in San
Nicola Arcella (CS), si era recato per ragioni professionali, in quanto facente
parte della giuria di un Premio d’Arte estemporanea. Il prof. Solano tutto quello
che faceva, comunque, per l’Arte (e anche per la Letteratura), era qualcosa che
gli sgorgava dal cuore, per cui mai nulla pretendeva in contropartita: il suo
unico obiettivo era solo quello di aiutare gli altri, e profondere gioia negli
altri; a volte, fino a indebitarsene, dal momento che non navigava affatto
nell’oro: la grande nobiltà d’animo erano i suoi remi. L’ominosa notizia della
sua improvvisa, inaspettata, dipartita mi è pervenuta, telefonicamente, anche
questa volta, come lo fu per quella del poeta e critico letterario cosentino,
Carlo Cipparrone, da parte della Vicesindaca di San Nicola Arcella, la
giovanissima Assessora alla Cultura, Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili,
dott.ssa Concetta Sangineto, molto attenta, di conserva con la Sindaca, rag.
Barbara Mele, agli eventi culturali tesi, da sempre, alla valorizzazione della
realtà antropizzata sannicolese, le cui sfaccettature topiche sono state tutte
ritratte dal Solano, per poi raggiungere varie plaghe del pianeta, a bordo dei
suoi quadri e delle sue tele. A titolo di
solenne encomio, egli ha ricevuto espressioni di ringraziamento ed
apprezzamenti persino da parte del Presidente Usa, Bill Clinton, quando, alla
Casa Bianca, ne ebbe ad essere omaggiato con un eminente ‘quadretto’ del
proprio gatto (Socks).
Il prof. Solano, che è stato un mio carissimo amico, e che
già altre volte ho avuto l’onore di citare nei miei scritti giornalistici,
intraprese, sin da giovanissimo, in parallelo col mestiere di imbianchino,
l’esercizio, alquanto affine, della Pittura, fino a diventarne (dopo aver
composto anche tante assai belle poesie, tuttora inedite) un noto Pittore e un
Critico d’Arte di grande spessore e talento, dacché questa nobile professione
di rigoroso e acribico scavo critico, oltre che con la penna, è venuto
espletandola, superlativamente, anche, in forma estemporanea, oralmente.
Difatti, ogniqualvolta veniva allestita una mostra d’Arte sul territorio, egli
veniva, di conseguenza, immantinente invitato per illustrare pregi, stile e
valore delle opere esposte, a tutti i visitatori, che lasciava pur sempre
onninamente basiti, me compreso, col suo tecnoletto assai calzante, avvincente
e suadente, che egli sfoderava, esaustivamente, con gran maestria, disinvoltura
e cognizione di causa. L’anno scorso, ha partecipato, con sue poesie, e in
qualità anche di Critico letterario (dacché egli era, in sommo grado, anche
questo), al Palafiori del Festival di Sanremo. Nel settembre scorso (reduce
dall’avere onorato la curatela, quale co-curatore con una poetessa, sua amica,
di un’antologia poetica collettanea dal titolo “Versi diversi”), aveva avuto anche un interessante e proficuo
abboccamento artistico-letterario col tuttologo (absit iniuria verbo), prof.
Vittorio Sgarbi. Su Internet, è possibile, altresì, ammirare, e apprezzare, con
quanto acume esegetico e proprietà di linguaggio, abbia, egli, sottoposto a
valutazione le campiture, le cromie e le tematiche multidisciplinari,
oggettivizzanti e qualificanti le opere di alcuni artisti.
Pasquale Solano Ritratto di Giovanni Paolo II |
Egli era un pittore realista che si interessava,
precipuamente di Ritrattistica e Paesaggistica, sconfinando, però, spesso,
anche nel ‘Ligabuesco Espressionismo’. Aveva, infatti, nel corpo e nell’anima,
quella genialità e naiveté pittoriche proprie di Antonio Ligabue (con il cui
stile le sue opere sembrano essersi interfacciate), e quel suo non essere
“filosomato” degli scapigliati, il cui motto era, appunto, “Il corpo nel fango,
la mente nel cielo”. I suoi quadri sono stati richiesti in vari paesi
dell’Unione Europea, ma anche in USA e
Giappone (in quest’ultimo paese, con anche esemplari di miei volumi di poesia
allegati). E’ stato un artista assai prolifico, avendo realizzato diverse
migliaia di capolavori, fra cui alcuni, ricordo, anche di formato
pantagruelico. Noi sannicolesi (e le famiglie dei paesi limitrofi), quasi
tutti, abbiamo un suo dipinto in casa. Era nato a Rosarno (RC) il 16 giugno 1951,
da dove si era trasferito (dopo una diùtina sosta in Liguria), in questa
cittadina dell’Alto Tirreno Cosentino, agli albori degli anni Ottanta. Lascia
la moglie, Anna Mandato (nel suo piccolo, anche lei artista, quale madonnara,
con numerose immagini sacre, eseguite all’uncinetto su tela, al suo attivo), e
tre giovani figli: Daniele, Vincenzo e Giuseppe. Quest’ultimo (mio carissimo
amico, laureatosi con 110 e lode in Lingue e Letterature straniere, e dalle
spiccate doti intellettive), l’estate scorsa, per ciò che concerne le attività
culturali in loco, è stato intervistato, nell’ambito del programma “Sereno
Variabile Estate”, RAI 2, da Osvaldo Bevilacqua. È, per di più, autore, fra
l’altro, di un poderoso e ponderoso inedito (che dovrebbe, in un assai prossimo
futuro, avere esito a stampa) sulla “Vampiristica di tutti i Tempi, di tutti i
Popoli e di tutte le Letterature” (per la quale ho avuto a stilare, tempi
addietro, un assai infervorato e corposo commento esegetico, pubblicato da
alcune riviste e, in dodici pagine, sul mio volume “La sottomissiva funzione dei verbi servili”).
A breve, lo stesso Giuseppe allestirà, coadiuvato da
familiari e amici, in onore e in memoria dello stimato e virtuoso genitore, una
Mostra, per alcuni giorni, di quadri, lasciati in retaggio dal medesimo, e di altri da chiedere in prestito,
alle varie famiglie, sul territorio. Altra grande eredità del maestro Solano è,
ovviamente, quella rappresentata dall’ossequioso rispetto e affetto di tutta la
sua San Nicola Arcella, che, per
ripagarlo del grande onore, per tanti decenni elargitole (e non, quindi, per
uno scopo di natura samaritana), ha voluto accollarsi (nonostante la
resistenza, opposta, per innata modestia, da tutti i suoi congiunti) una non
piccola tranche delle spese funerarie, trasporto-salma (da Pavia a San Nicola
Arcella) compreso. Solidarietà e onorabilità che la famiglia Solano, alla fine,
ha dovuto, obtorto collo, accettare e contraccambiare, con vivissimi pubblici
ringraziamenti, erogati dalle righe di questo Necrologio, ed estesi puranche,
ed ovviamente, agli Amministratori comunali,
che hanno inteso assecondare la nobilitante iniziativa campanilistica,
intrapresa dall’edicola “Drug Store - Gift Shop” del magnanimo filantropo,
Pietro Tarantino, e dal “Caffè Le Mele Jazz Club” del musicista-cabarettista,
Christian Mele. Per intanto, con l’auspicio di poter dissertare, in futuro, su
questo talentuosissimo e versatile Artista del pennello e della penna, in
maniera più dettagliata e meritevole, e sotto un profilo anche più prettamente
esegetico, esprimo -unitamente all’Amministrazione comunale e alla Cittadinanza
tutta- il mio più profondo cordoglio all’affranta vedova, signora Anna, e ai
dolentissimi suoi tre figli, e loro rispettive fidanzate, in particolare a
quella di Giuseppe, la gentile signorina, laureanda in Giurisprudenza, Fabiana
Limongi. Le esequie, officiate dal reverendo Padre, don Vincenzo Greca, hanno
avuto luogo -con gran partecipazione di popolo, e parecchie centinaia di
espressioni di profonda afflizione e vicinanza, da parte dei suoi estimatori,
su Internet- in San Nicola Arcella, alle ore 15 del 13 gennaio 2019.