Presentazione del libro di Felicia Langer
La repressione di Israele contro i palestinesi
Giovedì
7 febbraio ore 21
via
Marconi 43 - Cinisello Balsamo (MI)
Langer,
ebrea, israeliana, è stata un’avvocatessa che per molti anni ha
difeso i palestinesi avanti alle Corti militari.
Il
libro è la cronaca di molti processi, sintetizzati nei loro aspetti
più significativi.
Il libro denuncia la brutalità del sistema giudiziario israeliano, da Langer definito “una farsa”.
Langer è stata odiata in Israele e per un certo periodo ha avuto bisogno di una guardia del corpo; eppure il libro, quando è uscito in Israele, è stato accolto dal silenzio: nessuna smentita, nessuna polemica, nessuna denuncia benché si rivolgano accuse pesantissime a magistrati con tanto di nome e cognome.
Langer a un certo punto, però, si accorge di essere diventata un alibi o, per usare le sue parole, “una foglia di fico” a mascherare la violenza del sistema giudiziario e carcerario.
Ha resistito a lungo ma nel 1990 ha chiuso lo studio e si è trasferita in Germania. Questo suo esilio non deve essere interpretato come una resa, semplicemente Langer non si è più prestata al gioco, consapevole di avere a che fare non con un apparato giudiziario ma con uno strumento della occupazione.
La narrazione è carica di umanità, Langer si rivolge a tutti, non solo ai giuristi.
La nuova edizione vede la stampa nel 70° anniversario della Nakba che coincide con il 70° della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il libro è estremamente attuale ed evidenzia la continuità del disegno colonialista sionista che è responsabile, con la sua impunità, dell’azzeramento del ruolo del diritto internazionale come strumento di risoluzione dei conflitti. Il libro contiene anche un commento introduttivo di Ugo Giannangeli, estratti del resoconto del suo secondo viaggio in Palestina nel 1989 nelle parti relative al sistema giudiziario e carcerario, e l’atto di accusa contro Israele di Marwan Barghouti depositato agli atti del processo contro di lui nel 2002. Le note sono state aggiornate. Felicia Langer è morta, Marwan Barghouti sta scontando i suoi ergastoli comminati nell’ennesimo processo farsa (così definito dagli osservatori internazionali), Israele prosegue nella sua opera di colonizzazione al fine, dichiarato e fatto legge, di creare uno Stato esclusivamente ebraico ma, nel contempo, cresce nel mondo il movimento di solidarietà con la resistenza del popolo palestinese, appoggiando la quale si difendono i valori della pace, della giustizia e della libertà, oggi quanto mai sotto attacco.
Il libro denuncia la brutalità del sistema giudiziario israeliano, da Langer definito “una farsa”.
Langer è stata odiata in Israele e per un certo periodo ha avuto bisogno di una guardia del corpo; eppure il libro, quando è uscito in Israele, è stato accolto dal silenzio: nessuna smentita, nessuna polemica, nessuna denuncia benché si rivolgano accuse pesantissime a magistrati con tanto di nome e cognome.
Langer a un certo punto, però, si accorge di essere diventata un alibi o, per usare le sue parole, “una foglia di fico” a mascherare la violenza del sistema giudiziario e carcerario.
Ha resistito a lungo ma nel 1990 ha chiuso lo studio e si è trasferita in Germania. Questo suo esilio non deve essere interpretato come una resa, semplicemente Langer non si è più prestata al gioco, consapevole di avere a che fare non con un apparato giudiziario ma con uno strumento della occupazione.
La narrazione è carica di umanità, Langer si rivolge a tutti, non solo ai giuristi.
La nuova edizione vede la stampa nel 70° anniversario della Nakba che coincide con il 70° della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il libro è estremamente attuale ed evidenzia la continuità del disegno colonialista sionista che è responsabile, con la sua impunità, dell’azzeramento del ruolo del diritto internazionale come strumento di risoluzione dei conflitti. Il libro contiene anche un commento introduttivo di Ugo Giannangeli, estratti del resoconto del suo secondo viaggio in Palestina nel 1989 nelle parti relative al sistema giudiziario e carcerario, e l’atto di accusa contro Israele di Marwan Barghouti depositato agli atti del processo contro di lui nel 2002. Le note sono state aggiornate. Felicia Langer è morta, Marwan Barghouti sta scontando i suoi ergastoli comminati nell’ennesimo processo farsa (così definito dagli osservatori internazionali), Israele prosegue nella sua opera di colonizzazione al fine, dichiarato e fatto legge, di creare uno Stato esclusivamente ebraico ma, nel contempo, cresce nel mondo il movimento di solidarietà con la resistenza del popolo palestinese, appoggiando la quale si difendono i valori della pace, della giustizia e della libertà, oggi quanto mai sotto attacco.