IN UN “CORTO”
FIRMATO DA STEFANIA ROMITO
Stefania Romito |
Le metafisiche atmosfere del Lago
Maggiore, protagoniste del corto a cura di Stefania Romito (Ophelia’s friends
Cultural Projects), incorniciano il racconto “Isola dei Pescatori” nato dalla magistrale penna di Angelo Gaccione.
Una storia di sublime intensità emotiva che mette in scena l’esclusivo
sentimento che lega due persone che per anni si attendono, si cercano e si
ritrovano nelle stanze dell’Hotel Verbano, divenute testimoni inconsapevoli di
un amore che non dovrebbero essere, ma che è. Un vero elogio al sentimento amoroso
che rifugge le convenzioni, le convenienze, gli opportunismi e che si eleva
sulla materialità del reale per approdare sull’isola dell’intangibilità, dove
tutto è vero, dove tutto è possibile, dove nulla è giudicabile. Una dimensione
indefinibile che Angelo Gaccione ha scelto di rappresentare avvalendosi dell’immagine
dell’Isola dei Pescatori, tra le più suggestive località del Lago Maggiore.
Isola dei Pescatori |
Rosemary Wood è la
donna-simbolo che incarna l’essenza di un sentimento in grado di oltrepassare i
limiti invalicabili della moralità giudicante. Le nebbie, che avvolgono le
autunnali rive di Stresa, custodiscono la sua impaziente attesa alla felicità.
Di fronte a lei l’isola la osserva, la invita, la seduce con il suo alchemico
richiamo. Attimi di estatica trepidazione destinati a sprofondare nel nebbioso
gorgo del silenzio. Il rumore dell’imbarcazione, che avrebbe dovuto
traghettarla dalla terraferma all’isola, si dissolve nella voragine del nulla. Un
silenzio che le assorda l’anima e la proietta negli abissi di una devastante inquietudine.
La realtà irrompe con la sua invasiva carica di crudeltà, annerendo la luce
della speranza. Intensi e coinvolgenti sono gli istanti in cui il livello di
drammaticità del racconto raggiunge il suo apogeo. Le avvolgenti atmosfere del
lago Maggiore, da fedeli custodi del segreto della donna, si trasformano in efferate
sentinelle di una gabbia nella quale Rosemary si sente sempre più rinchiusa,
intrappolata in un’angosciante morsa di dolore. La nebbia le offusca la vista e
le agita la mente.
Ma al di là da quella c’è lui che l’attende all’Hotel Verbano sull’Isola dei Pescatori. Un uomo che non le appartiene, ma che abita la sua anima. Un uomo che nell’attesa si lascia andare a una conversazione con la propria coscienza, salvo cedere all’irresistibile forza del mistero e alla conseguente consapevolezza che la vita, senza quell’indefinibile emozione che esula qualsiasi logica e razionalità, tanto fragile quanto irrefrenabile, tanto eterea quanto tangibile, tanto sublime quanto straziante, non avrebbe alcun senso.
L'Hotel Verbano sull'Isola dei Pescatori |
Ma al di là da quella c’è lui che l’attende all’Hotel Verbano sull’Isola dei Pescatori. Un uomo che non le appartiene, ma che abita la sua anima. Un uomo che nell’attesa si lascia andare a una conversazione con la propria coscienza, salvo cedere all’irresistibile forza del mistero e alla conseguente consapevolezza che la vita, senza quell’indefinibile emozione che esula qualsiasi logica e razionalità, tanto fragile quanto irrefrenabile, tanto eterea quanto tangibile, tanto sublime quanto straziante, non avrebbe alcun senso.
Un uomo e una donna che
si ritrovano dopo essersi cercati nella struggente agonia dell’attesa. Privilegiati
protagonisti di un immenso sentimento d’amore in grado di superare le barriere
del tempo e dello spazio.
©Ophelia’s
Friends Communitaions
Anno:
2019
Durata:
8 minuti
Voce narrante: Stefania Romito