Milli Martinelli |
Dalla
Russia alla Palestina
Viaggio
nell’universo umano di Milli Martinelli
tra
parole, immagini, racconti
Sabato 16
febbraio 2019 ore 17:00
Associazione Italia Russia, via Giulio Natta 11 Milano
Associazione Italia Russia, via Giulio Natta 11 Milano
MM
1 Rossa Fermata Lampugnano
con
Moni Ovadia, Fausto Malcovati, Luisa Morgantini,
Anjuta
Gancikov, Joanna Spendel, Gabriella Bernieri
Milina incontrò il
principe Myškin su un treno che lo stava portando da un paese
straniero a San Pietroburgo… (Storia di un’idiota)
«Ma
allora tutto, tutto è stato vano, mostruoso e perfino ridicolo? I
nostri sacrifici, inutili, il nostro impegno per la costruzione di un
mondo migliore, tante volte frustrato e addirittura fustigato, tutto,
tutto inutile!».
Questa,
raccolta dalle labbra di un vecchio intellettuale sopravvissuto alla
“tragedia di un popolo”, è solo una delle domande di cui vive il
libro che Milli Martinelli pubblicò nel 1995, Russia: l’ultimo
inganno, riedito nel 2018, l’anno della sua morte, con una
prefazione di Moni Ovadia.
Bruciano
in quelle pagine le ultime fiammate di una speranza, i giorni
entusiasmanti, farraginosi, contraddittori, frenetici della
perestroika e della glasnost, che dovettero spegnersi nello spazio di
qualche stagione. E costituiscono, quelle pagine, il lungimirante
approdo del lungo viaggio che “Milina” aveva intrapreso dal
sottosuolo di Dostoevskij al cristianesimo iconoclasta di Tolstoj,
fino ai primi fuochi di quella rivoluzione in cui sembrava
bruciare, almeno all’inizio, il riscatto dei diseredati. Con quello
straordinario fiorire di cultura teatrale e poetica che è stata
materia per lei di tanti studi, lezioni, traduzioni. Ma in quella
passione fiorita nella sua prima giovinezza, non accademica, non
teorica, ma vitale quanto l’amore per il suo principe Myskin -
l’idiota dostoevskiano - che l’aveva risvegliata, si radica
l’altra grande passione civile di Milli Martinelli, una delle prime
“Donne in nero” italiane: la sua partecipazione alle traversie e
alle speranze del popolo palestinese, un'immersione fisica,
dolorosa e furente, talmente integrale da costituire per lei
un’autentica ragione di vita.
INGRESSO CON TESSERA
ASSOCIATIVA 2019
ASSOCIAZIONE
ITALIA
RUSSIA
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