di
Giuseppe Bruzzone
Leggendo
le notizie fornite da alcuni quotidiani on-line "Corriere della
Sera"- "la Repubblica", per esempio, sono stato
attirato da una in particolare. L'annuncio che il Presidente
americano Trump avrebbe invitato, sembra con stizza, l' Ufficio di
Intelligence, che ha stilato un documento per cui non si rilevavano,
oggi, pericoli nucleari da parte dell'Iran, a studiare meglio la
situazione.
La
notizia era però presentata con un appunto al Presidente che avrebbe
sbagliato ortografia in una parte della risposta.
Non
si commentava il fatto che un presidente eletto da circa 2 anni ( ex,
forse, immobiliarista non da due locali con bagno, amico di tanti
potentati, russi compresi) potesse permettersi di dare una tale
risposta ai propri Uffici Federali che preesistevano al suo incarico
attuale e sempre in relazione con precedenti Presidenti.
Certo,
c'è un altro aspetto da considerare. Si sa che il genero del
Presidente è molto legato ad ambienti israeliani. Lo Stato di
Israele è notoriamente anti-Iran, tanto da permettersi, perfino, di
bombardare zone siriane in cui, con permesso siriano, stazionano
gruppi militari iraniani o loro alleati. Il Presidente americano
avrebbe notizie di carattere contrario rispetto a quelle dei suoi
Uffici? O forse, queste, non rispondevano al suo desiderio, molto
accentuato, di attuare certe politiche indipendentemente dalla
realtà?
In tempi nucleari, sottolineo la parola
nucleari, questo distacco, appunto, non sarebbe
pericoloso per tutti? Si rivivrebbe un "gioco" già apparso
con Kim-Jong sul tema del pulsante più grosso che uno dei due
avrebbe avuto, per sconfiggere l'altro. Ma il "gioco"
riguardava solo i due Presidenti? I loro popoli non c'entravano per
niente? Qualcuno, illusoriamente, pensava di uscirne "vittorioso"?
In Corea del Sud c'erano diverse migliaia di soldati americani e,
presumibilmente, ci saranno ancora...
Proprio
questo tema del pulsante mi ha fatto ricordare una certa valigetta
chiamata "Football".
Sembrerebbe
normale che da questo oggetto, con questo nome, possano derivarne
milioni, se non miliardi di persone uccise in vari modi, a seconda
delle circostanze? Mi spiace dirlo, ma sembrerebbe proprio così:
"normale". È la
valigetta, in questo caso, americana, di comando per "attacchi"
o "difese" di vario grado, nucleare compreso, in tutte le
parti del mondo. Insomma, non per niente, avendo un migliaio di basi
militari sparse in varie zone geografiche, occorrerà sicuramente un
mezzo che possa comunicare con tutte. Non c'è un pulsante che fa
partire direttamente un'arma. Si dà disposizioni di farlo, in
accordo con vari responsabili delle forze armate, previo
riconoscimento con il biscuit (biscotto o galletta in termini
militari -Dizionario Ragazzini italiano-inglese), tessera metallica
con i codici che permettono a un Presidente di farsi riconoscere come
"Commander in chief" a tutti i vari militari
interessati al tipo di comando.
Non
si sa se altri Presidenti di altri Stati (o non lo so io) abbiano
valigette simili. È probabile
che qualcuno possa averla. Sarebbe augurabile che oltre al non
uso di questa, non abbia riferimenti a giochi di squadra o comunque
sportivi. La storicità del presente non lo permetterebbe. La nostra
presenza umana sul Pianeta Terra, e non lo dice solo il sottoscritto,
modesto o immodesto che possa essere, è a rischio. Sarebbe utile che
governati e governanti si rileggessero il Testamento spirituale di
Einstein nato in quel primo periodo di nascita del nucleare, con
tutte le angosce che molti fisici hanno attraversato e altri no, come
può ancora succedere. Dopo non sarebbe ancora possibile e non
vogliamo capire che non ci conviene, con l'intelligenza che abbiamo
elaborato in tutta la nostra evoluzione sociale e storica fino ad
oggi, tentare di riprovarci ancora.
Viva
la nostra Umanità fatta di gioie e dolori, ma Umanità, che deve
continuare la vita.
(Le
informazioni su "Football "sono state ricavate da un
articolo di Stefania Maurizi del 5 febbraio 2017 su "la
Repubblica")