Teatro
PRIMA ASSOLUTA DEL NUOVO
SPETTCOLO TEATRALE
"CHIEDICI CHI SEI"
DI DANILO RESCHIGNA
REGIA: CIRO CIPRIANO
CON: DANILO RESCHIGNA,
CIRO CIPRIANO, RAFFAELLA D’ANGELO
SPAZIO TADINI
VIA JOMMELLI 24 MILANO
MM LORETO
SABATO
17 MARZO ORE 21
Danilo Reschigna (Foto Dario Pericolosi) |
Due fratelli, Pietro e Paolo, da quando i loro
genitori sono morti convivono reclusi in una stanza al quinto piano di una casa
popolare a Milano e con un ascensore che è quasi sempre guasto.
Pietro è il meno ingenuo,
è il più smaliziato, non è credente, ha un rapporto emotivo superiore e per
questo riesce a sfruttare il fratello. Infatti Pietro, da anni, fa finta di
essere un grave disabile in carrozzina impedito a camminare e a muovere le
braccia. Paolo è il più ingenuo, è sempre distratto, molto credente e succube
del fratello e crede alla sua invalidità e per questo lo serve in ogni sua
necessità: fare la spesa, lavarlo, tagliare barba e capelli, portarlo al
gabinetto, i lavori domestici, ecc. ecc. I due fratelli non hanno un vero
rapporto: sono assenti in se stessi, soprattutto Paolo che a volte ha dei vuoti
di memoria, sono chiusi nel loro egocentrico egoismo. Non hanno il coraggio di
dirsi che si vogliono bene ma neppure che si odiano. La commedia si sviluppa
nel continuo confronto tra un falso ammalato e probabilmente un falso sano che
crede di essere un valido aiuto al fratello in carrozzina ma in realtà ha
bisogno costantemente del suo aiuto.
In questa storia intervengono
tre personaggi: una prostituta, vegana e comunista che dovrebbe essere il
regalo di Paolo per il compleanno di Pietro ma che in realtà andrà a letto con
Paolo. Un crocifisso parlante che a un certo punto si intromette dando ragione
a Paolo. L’ispettore sanitario che deve verificare il miglioramento o il
peggioramento della falsa invalidità di Pietro. L’ ispettore sanitario
interviene nella chiusura della storia e, inconsapevolmente e senza accorgersi
di niente, farà emergere la verità e soddisfatto se ne andrà promettendo che ci
sarà un’ altra visita medica per far aumentare la pensione al nuovo disabile
Paolo. Pietro diventa un vero sano, confessando la verità e che accudirà
amorevolmente il povero fratello Paolo, il quale esasperato da anni di sottomissione
e dalla nuova cruda realtà; diventa un vero disabile in carrozzina. Questa
commedia è molto ironica ma vuol far riflettere sui temi della disabilità ma
che in realtà potrebbero essere inerenti a qualsiasi normodotato.
La miseria economica che
un disabile deve sopportare. La relazione emotiva di un disabile con i genitori
che possono accettare o non accettare un figlio in cosiddette condizioni o
viziarlo troppo. La credenza popolale che un disabile non possa avere stimoli
sessuali o rapporti d’amore. Il rapporto con la religione che in questo caso è
di egoismo e di contraddizione: Pietro è ateo e prende in giro il fratello che
ci crede ciecamente ma non disdegna di chiedere aiuto a Dio per diventare una
persona sana; Paolo afferma di essere un grande credente ma, a un certo punto,
la sua fede vacilla. Il sacrificio totale, e a volte per tutta la vita, dei
parenti del disabile: abbandonati dalle istituzioni. Le barriere
architettoniche e culturali, il pietismo ma anche il fatto che il disabile è
simile anche nella cattiveria e non esistono disabili solo buoni; infatti a un
certo punto Pietro afferma: “… Anche noi siamo esseri cattivi e crudeli come
voi e siamo anche furbi come voi: nella bontà e nella cattiveria siamo umani
come voi e cioè dobbiamo fare i conti con la nostra maledetta mediocrità
terrena…”