MESSO ALLA GOGNA PER AVER DETTO
UNA LAPALISSIANA VERITÀ
di Vittorio
Agnoletto*
Una immagine della "notte della macelleria" genovese. Accanto alla barella il medico Vittorio Agnoletto |
"I nostri torturatori sono ai vertici della
polizia, come possiamo chiedere all'Egitto di consegnarci i loro torturatori (nda. di
Regeni) ?"
Non c’è nulla di provocatorio in questa frase pronunciata dal
dott. Enrico Zucca, Pm al processo Diaz per i fatti verificatesi nel luglio
2001, ma la semplice constatazione di una verità che è sotto gli occhi di
tutti.
L’ultima promozione in ordine di tempo è quella del 24
dicembre 2017 quando Gilberto Caldarozzi venne nominato vicedirettore della
Direzione Investigativa Antimafia; Caldarozzi era stato condannato in via
definitiva a tre anni e otto mesi per falso, ovvero per aver partecipato alla costruzione
di prove false con l’obiettivo di accusare ingiustamente chi, innocente, quella
notte dormiva nella scuola Diaz prima di essere massacrato di botte da agenti
rimasti sconosciuti.
Francesco Gratteri, anche lui condannato è stato promosso prefetto
prima di andare in pensione. Le promozioni si sono susseguite durante tutti i
lunghi anni dei processi: i magistrati indagavano, formulavano le accuse, i
tribunali condannavano e lo Stato dispensava promozioni e riconoscimenti:
Giovanni Luperi diventa capo-analista dell’AISI, il servizio segreto interno,
Filippo Ferri viene inviato a guidare la squadra mobile di Firenze, Spartaco Mortola
la Polfer di Torino... la lista sarebbe molto lunga.
Non solo. Non mancano tra i condannati coloro ai quali sono
stati affidati incarichi di docenza alla
Scuola Superiore di Polizia piuttosto che l’invito a salire in cattedra in
qualche università della nostra Repubblica. Quali insegnamenti avranno potuto
apprendere i giovani universitari ? Quali esempi avranno interiorizzato i
poliziotti all’inizio della loro carriera?
Enrico Zucca |
Priva di qualunque credibilità appare l’invettiva lanciata
contro il dott. Zucca dal capo della polizia Franco Gabrielli che ha definito
le affermazione del PM come “ infamanti accuse…” chiedendo “...rispetto” in
nome “di chi ha dato il sangue, di chi ha dato la vita” nella lotta contro la
criminalità organizzata. Come se il sacrificio di chi, indossando la divisa
contro la mafia, ha perso la vita dovesse servire da giustificazione per chi,
indossando quella stessa divisa, “...ha
gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero..” come
scrisse la Cassazione nel 2012 rendendo definitive le condanne.
Eppure lo stesso Gabrielli aveva dichiarato nel luglio del 2017
che l’allora capo della polizia Gianni de Gennaro nel 2001 avrebbe dovuto
dimettersi …
Il vicepresidente del CSM Giovanni Legnini, con poco senso
del ruolo istituzionale che ricopre e invece perfettamente in linea con la
posizione assunta in questi lunghi sedici anni dal partito nel quale milita, il
PD, non ha atteso molto ad unirsi alla gran cassa di tutti i media mainstrea, chiedendo interventi punitivi
contro Enrico Zucca.
Ma quanto Zucca ha affermato è un dato oggettivo che tutti
possono verificare.
Una verità che fa male; una verità che lo Stato non può
riconoscere senza abdicare alla responsabilità che ha verso i propri cittadini.
Una verità che quindi va ignorata e chi la proclama pubblicamente va ridotto al
silenzio. Non lasciamolo solo.
[*Già
portavoce del GSF, Genoa Social Forum, nel 2001]