di Firat AK
Firat AK |
Lettera aperta al Pubblico Ministero della Repubblica
del
Tribunale di Torino.
[Abbiamo deciso di fare solo modeste correzioni al testo
per
lasciarlo quanto più vero possibile]
Signor Giudice,
sono curdo, e ho fatto un riassunto della storia del mio
popolo per far capire che con l'azione giudiziaria nei confronti della ragazza
e dei ragazzi torinesi che hanno combattuto l'Isis ci state ferendo
clamorosamente, e che anche per questo
motivo noi curdi sentiamo crollare la fiducia nei valori dell'Europa in
particolare dell'Italia. Vorrei che tutti sapessero che io in quanto curdo e a
nome di tutte le identità che si trovano sul pianeta sono fiero dei ragazzi e
delle ragazze di tutto il mondo che hanno combattuto l'ISIS.
Maria Edgarda Marcucci, Jacopo Bindi, Paolo Andolina non
devono essere segnalati come "socialmente pericolosi". Devono essere liberi!
Oggi la nostra terra è di nuovo aggredita e invasa. Dopo la
distruzione delle nostre città e delle nostre campagne, la disperazione della
popolazione, la morte e le mutilazioni di decine di migliaia di civili e di 11
mila combattenti e 24 mila feriti, dopo il sacrificio di decine di volontari
internazionali caduti al fianco del mio popolo - anzi del nostro popolo che
combatteva contro il nemico comune - e tra loro gli italiani Lorenzo Orsetti e
Giovanni Asperti, dopo quel periodo
terribile in Siria del nord, quando pensavamo di poter respirare e ricostruire
insieme con la speranza e la determinazione di mai più rivivere una tragedia
simile, siamo stati aggrediti dall'invasione dello stato turco, di cui vi parlo
ora dando alcuni esempi storici, e che ora nei fatti attuali potete vedere con
i vostri occhi e sentire con le vostre orecchie.
I Medi e i Curdi
Quando si parla del Kurdistan si intende un'area vasta circa
450.000 kmq, abitata in maggioranza dalla popolazione di etnia curda, ma divisa
tra Turchia, Iraq, Siria ed Iran. La maggior parte del Kurdistan è situata
all'interno dei confini turchi. Io sono nato nel sud est della Turchia, che noi
chiamiamo Bakur - a Nord del Kurdistan.
Il popolo curdo discende dagli antichi Medi, una popolazione
di origine indo-iraniana. Oggi ci sono poche informazioni sugli imperi-regni
del Kurdistan e delle zone autonome della popolazione curda a causa dei divieti
della lingua e cultura da parte dei dittatori. Le forti limitazioni, imposte
dall’impero ottomano all’inizio del XIX secolo, ai privilegi ed all’autonomia
degli stati curdi provocarono numerose rivolte che avevano come obiettivo
l’unificazione del popolo curdo e la sua autonomia. Quando si affacciarono nel
Kurdistan le potenze europee, l’area fu strumentalizzata secondo gli interessi
della Gran Bretagna, della Francia, della Germania e della Russia zarista
pronte ad indebolire l’impero ottomano. Con la Prima Guerra Mondiale, che
decretò la fine dei grandi imperi, sembrava possibile la nascita di uno stato
curdo. Il trattato di Saycot-Pickes, firmato il 10 agosto 1920, prevedeva che
nell'Anatolia orientale sarebbe stato creato un Kurdistan autonomo. Accadde
invece che i territori abitati dalla popolazione di etnia curda vennero
spartiti tra Turchia, Siria, Iran e Iraq. Così, dal 1921 al 1925, a quell'epoca
circa 30 milioni di curdi furono divisi in 4 stati autoritari trasformandosi in
4 minoranze che ciascuno stati maggioritari voleva eliminare. È l'inizio di una
serie di rivolte per difendere l'identità nazionale curda contro gli
oppressori.
Dal 1923 fino al 1930
Il generale Mustafa Kemal Ataturk, protagonista della guerra
di indipendenza, fonda la Turchia "moderna" basata sull’ ideologia
del kemalismo. Lo Stato, centralizzato e sfavorevole alle minoranze, inizia una
pesante repressione militare nei confronti dei curdi, uccidendo migliaia di civili
- si sa dell'esistenza di fosse comuni ancora in attesa di essere scoperte.
In seguito nel 1937 la popolazione curda alevita subisce lo
sterminio da parte del regime kemalista turco. I testimoni che ormai sono pochi
di quell'epoca e i diari dei soldati che hanno partecipato allo sterminio
riportano alcuni terribili episodi. Vorrei citare una frase: "27 Luglio
1938 "(...) a mezzanotte abbiamo smontato le tende e ci siamo trasferiti
da Pertek. Abbiamo camminato fino alla mattina. Alla fine, alle 7 del mattino
siamo stati sul lungofiume. Ma poiché il torrente era pieno di cadaveri umani,
non potevamo bere, nonostante stessimo morendo di sete..."
Lo stesso accadde nel Rojhilat cioè orientale del Kurdistan -
ovest dell'Iran.
In Bashur cioè Kurdistan del sud- Nord dell'Iraq
E in Rojava cioè Kurdistan occidentale - Nord della Siria
1946
I curdi fondano uno Stato autonomo: la Repubblica di
Mahabad. Dopo 11 mesi di vita viene rasa al suolo. Tutti gli amministratori catturati
dal regime furono impiccati.
1958
Mustafa Barzani, un leader militare che aveva combattuto nella Repubblica di Mahabad, ritorna nel suo Paese natale (l'Iraq) e guida una rivolta nazionalista curda. Scoppia il conflitto che dura fino al 1970 anche questa volta migliaia di curdi sono morti.
Mustafa Barzani, un leader militare che aveva combattuto nella Repubblica di Mahabad, ritorna nel suo Paese natale (l'Iraq) e guida una rivolta nazionalista curda. Scoppia il conflitto che dura fino al 1970 anche questa volta migliaia di curdi sono morti.
1962
Un quinto dei curdi siriani viene privato della cittadinanza, perdendo lavoro, diritto di voto e possibilità di partecipazione politica. Le loro terre vengono assegnate ad arabi e assiri.
Un quinto dei curdi siriani viene privato della cittadinanza, perdendo lavoro, diritto di voto e possibilità di partecipazione politica. Le loro terre vengono assegnate ad arabi e assiri.
1978
Abdullah Ocalan, curdo di cittadinanza turca, fonda il Partito dei lavoratori del Kurdistan (il Pkk). La sua missione è la creazione di una repubblica indipendente curda. I curdi sono sempre condannati alla pena di morte sia nella regione sia a livello internazionale, qualsiasi tipo di organizzazione curda
Abdullah Ocalan, curdo di cittadinanza turca, fonda il Partito dei lavoratori del Kurdistan (il Pkk). La sua missione è la creazione di una repubblica indipendente curda. I curdi sono sempre condannati alla pena di morte sia nella regione sia a livello internazionale, qualsiasi tipo di organizzazione curda
"è pericolosa". Il conflitto è ancora in corso
nonostante ben 8 dichiarazioni di cessate il fuoco unilaterale da parte dell’organizzazione
curda, non rispettate dallo stato turco. A oggi il conflitto ha portato alla
morte di oltre 50000 persone, in maggior parte civili curdi e a molte sentenze
della Corte europea dei diritti dell'uomo contro la Turchia per varie violazioni
dei diritti umani: esecuzione di civili, tortura, distruzione di villaggi,
arresti immotivati e omicidio di politici, attivisti e giornalisti curdi. Lo
stato turco nelle operazioni più sanguinose contro la popolazione crea e
utilizza diversi gruppi come "Jitem
-militari nazionalisti estremi- e Hizbullah- gruppi mujjaidin in Turchia"
1987-1988
Negli ultimi giorni del conflitto Iran-Iraq, Saddam Hussein dittatore dell'Iraq, dà inizio a un genocidio contro la popolazione curda. Il culmine è l'attacco chimico a Halabja, con un bilancio di migliaia vittime.
Negli ultimi giorni del conflitto Iran-Iraq, Saddam Hussein dittatore dell'Iraq, dà inizio a un genocidio contro la popolazione curda. Il culmine è l'attacco chimico a Halabja, con un bilancio di migliaia vittime.
1986- 1989
Il Genocidio dell'Anfal è stato un genocidio che ha portato
alla morte di più di 182.000 persone appartenenti all'etnia curda in Iraq. Che
alcuni paesi europei hanno riconosciuto ufficialmente come un genocidio.
1991
Avviene una nuova rivolta curda nel nord dell'Iraq, repressa nel sangue da Saddam. Centinaia di migliaia di curdi sono costretti alla fuga nelle montagne al confine tra Turchia e Iraq.
Avviene una nuova rivolta curda nel nord dell'Iraq, repressa nel sangue da Saddam. Centinaia di migliaia di curdi sono costretti alla fuga nelle montagne al confine tra Turchia e Iraq.
2011 in poi
La guerra civile in Siria permette ai curdi siriani di formare una amministrazione autonoma nel nord-est del Paese. La città e il territorio ezida di Sinjar è stata occupata dall’organizzazione terroristica Stato Islamico (ISIS) il 3 agosto 2014, quando ISIS ha travolto una gran parte dell’Iraq del nord. Dopo questa invasione e occupazione brutale, centinaia di migliaia di ezidi sono stati espulsi dalle loro case, e migliaia di loro sono stati massacrati e sotterrati in fosse comuni. Inoltre un numero spaventoso di donne ezide sono state ridotte in schiavitù da ISIS e vendute nei mercati, di migliaia di queste donne non si hanno ancora notizie. Nel 2016 grazie alla resistenza eroica dei curdi nella citta di Kobane per la prima volta Isis è stato respinto. I paesi occidentali si alleano con l'Unità di protezione popolare (YPG) per contrastare l'avanzata dell'Isis nel Paese. Dopo esecuzioni sommarie, fosse comuni di bambini e stupri di donne in Siria e Iraq compiuti dall'Isis, le forze curde Ypg/Ypj riescono a vincere il gruppo barbarico che ha messo in atto diversi attentati e crimini contro l’umanità e i valori comuni in diversi paesi del mondo, come al Bataclan, Zaventem, i mercatini di Natale di Berlino, Manchester, il London Bridge, la Rambla e Nizza.
La guerra civile in Siria permette ai curdi siriani di formare una amministrazione autonoma nel nord-est del Paese. La città e il territorio ezida di Sinjar è stata occupata dall’organizzazione terroristica Stato Islamico (ISIS) il 3 agosto 2014, quando ISIS ha travolto una gran parte dell’Iraq del nord. Dopo questa invasione e occupazione brutale, centinaia di migliaia di ezidi sono stati espulsi dalle loro case, e migliaia di loro sono stati massacrati e sotterrati in fosse comuni. Inoltre un numero spaventoso di donne ezide sono state ridotte in schiavitù da ISIS e vendute nei mercati, di migliaia di queste donne non si hanno ancora notizie. Nel 2016 grazie alla resistenza eroica dei curdi nella citta di Kobane per la prima volta Isis è stato respinto. I paesi occidentali si alleano con l'Unità di protezione popolare (YPG) per contrastare l'avanzata dell'Isis nel Paese. Dopo esecuzioni sommarie, fosse comuni di bambini e stupri di donne in Siria e Iraq compiuti dall'Isis, le forze curde Ypg/Ypj riescono a vincere il gruppo barbarico che ha messo in atto diversi attentati e crimini contro l’umanità e i valori comuni in diversi paesi del mondo, come al Bataclan, Zaventem, i mercatini di Natale di Berlino, Manchester, il London Bridge, la Rambla e Nizza.
Nonostante il popolo curdo resistesse e liberasse le zone
sotto dominio dell’ Isis, contemporaneamente subiva violazioni, isolamento da
parte dello stato turco con la guida di Presidente della repubblica turca. La
gente che fuggiva dalla violazione indescrivibile dello stato islamico, trovava
i confini chiusi e la tortura dal parte dell'esercito turco soprattutto se
proveniva dalla zona maggioranza curda. La popolazione siriana, particolarmente
l’amministrazione del Kurdistan settentrionale chiamato Rojava, si appellava alla comunità
internazionale per difendere i valori dell'umanità, per unirsi contro le
barbarie di Isis e dei suoi sostenitori e sostenere il progetto politico di
Autonomia democratica fondata su principi di pluralismo, democrazia dal basso, uguaglianza, società ecologica ed
autodifesa, e che prevede la convivenza dei popoli, delle culture e delle
religioni e il rispetto di tutte le minoranze. Dopo la sconfitta di Isis la Turchia
invade la regione di Efrin, nel Rojava conducendo un massacro sulla società
civile, alleandosi con i gruppi jihadisti residuati dall'ISIS. Purtroppo questa
storia piena di crimini contro la popolazione curda non è bastata secondo i
despoti e gli stati che appoggiano i criminali grazie al legame con l'economia
finanziaria tradendo i loro valori conquistati e difesi nel corso della storia.
Inutili i ripetuti appelli alla comunità internazionale e
particolarmente a ONU e Ue, da parte dell'Aministrazione del Rojava per fermare
l’aggressione turca che ha causato la fuga dei circa 12 mila membri dell’Isis e
70 mila loro famigliari che si trovavano sotto sorveglianza dello YPG e nelle
carceri nella federazione nord della Siria. Purtroppo ancora nessun passo
concreto è stato fatto a sostegno del popolo curdo. Però noi non perdiamo la fiducia,
anche se siamo sotto i bombardamenti turchi e sotto la minaccia dei tagliagole
islamisti. Abbiamo ancora fiducia nelle istituzioni, nelle organizzazioni e nei
popoli del mondo che sono a favore di democrazia, libertà e solidarietà
internazionale per un mondo migliore, ci aspettiamo che non mettano in dubbio i
valori universali che ci uniscono tutti e tutte.
Durante la battaglia contro ISIS e dopo l'invasione dello
stato turco politici, giuristi, accademici, centinaia di migliaia di associazioni
e di organizzazioni hanno dichiarato e dichiarano la loro solidarietà con il
popolo curdo. Volontari e volontarie da tutto il mondo ed italiani sono
rimasti, sono tornati o sono partiti per la prima volta per andare in Rojava
per dimostrare che l'umanità non accetta più la barbarie e nemmeno il silenzio
che uccide, e per dare supporto a quella esperienza politica per un Medioriente
pacifico e democratico. Il loro gesto è molto importante. Dobbiamo ricordare la
guerra civile in Spagna, quando migliaia di volontari hanno combattuto dalla
parte giusta, per sviluppare un cammino
verso la democrazia, per contribuire alla lotta contro gli oppressori. Cosi
hanno dato una traccia ai paesi europei per superare un nazionalismo che è
stato fonte di violazioni dei diritti umani e democratici.
In questa epoca nel Medioriente noi curdi con altri popoli vorremmo
lasciare indietro una storia tragica di guerre e di oppressione e costruire una
Regione che dia speranza alle popolazioni. Vogliamo al nostro fianco le
istituzioni europee. Tra di esse c'è il Tribunale di Torino. Chiediamo al
Tribunale di Torino di comprendere che i volontari torinesi non possono essere
"socialmente pericolosi" perché hanno combattuto al fianco dei curdi
contro ISIS. Le unità YPG e YPJ sono forze costruite all'interno della società
per auto- difesa, non sono “organizzazioni paramilitari”, e che dunque i
volontari italiani “non sono arruolati in un’organizzazione paramilitare”. Queste
accuse discriminano la lotta del popolo curdo per la libertà e la democrazia.
Soprattutto in questo periodo storico, per il Medioriente e per il resto del
mondo, non dovremmo commettere gli errori che favoriscono i crimini di despoti
come il presidente dello stato turco Erdogan. La guerra in Rojava ha effetti negativi
anche in occidente, per questo dobbiamo dire No, insieme!
Purtroppo mentre i volontari e il popolo del Rojava rischiando
la vita combattevano l'ISIS, il nemico dell’umanità, i politici stringevano la
mano di Erdogan e membri delle istituzioni accoglievano i loro colleghi turchi
per fare nuovi accordi finanziari e stringere altri accordi per rafforzare
nuove ricerche militari e riempire le casse con il denaro, sporcando le loro
coscienze. Loro sono socialmente
pericolosi. Oggi ricordiamo i crimini dei nazisti contro la comunità ebraica e
dovremmo ricordare i crimini dello stato turco contro la popolazione armena e
greca, episodi vergognosi nella storia dell'umanità. Se allora la comunità
internazionale si fosse presa le sue responsabilità forse oggi potremmo parlare,
leggere, scrivere di una storia migliore. Forse se, come hanno fatto i volontari
di oggi che sono andati in Rojava, un secolo fa ognuno si fosse assunto le proprie
responsabilità umane, il mio popolo e altri popoli non avrebbero subito vicende
terribili. Oggi è in corso un genocidio contro il mio popolo. Non vorrei che
tra un secolo le istituzioni internazionali fossero costrette a riconoscere il
genocidio del popolo curdo.
[*Attivista curdo ]