Bosco di Sculture a difesa della Goccia.
Azione
artistica ambientale peri-urbana.
Milano.
Il 25 Maggio 2019, lungo un sentiero all’interno del Bosco La Goccia, sono
state innestate, con un’azione di Guerriglia Art, 20 sculture provenienti da
tutta Italia, dalla Turchia, dalla Germania e dal Giappone. Sculture
figurative, astratte, sospese o abbracciate ad un albero. Pietra, ferro,
bassorilievi, cartapesta, legno, ceramica, corde intrecciate, terracotta, filo
di ferro, plastica riciclata. Venti artisti hanno donato una loro opera
aderendo al desiderio di salvare il Bosco, dalle minacce dei progetti
edificatori.
Nel
1905, nell’area oggi conosciuta come “Goccia”, si insediò l’Union des Gaz di
Parigi, con la costruzione delle imponenti Officine della Bovisa, in grado di
produrre 300 mila metri cubi di gas al giorno per illuminare le strade della
città. Nel 1969 si interruppe la produzione del gas e l’area venne dismessa.
Dopo esser passata di proprietà in proprietà, l’area venne chiusa
definitivamente nel 1994, salvo essere locata dal Comune ad aziende che
necessitavano di grandi capannoni fino al 2012, anno in cui il Comune ricevette
un’ingente somma per iniziare i lavori di bonifica.
Dunque,
il terreno è chiuso alla cittadinanza da circa 7 anni, avendo dichiarato il
possibile inquinamento delle falde acquifere, dovuto alla discesa dei gas depositati
nel sottosuolo, ma senza ancora aver fatto delle analisi accurate sul suolo
attuale del Bosco spontaneo. Ad oggi, non resta che meravigliarsi di fronte
alla veemenza e alla dolcezza con cui il Bosco, in circa 50 anni, è cresciuto
anche sopra il cemento, invadendo il costruito, estendendosi in un’unica
macchia per 42 ettari. Ci sono più di 2000 alberi: tigli, pioppi, robinie,
platani, bagolari, paulonie, ginkgo biloba, ailanti e tanti altri. Molte specie
sono spontanee, mentre i filari furono piantati da AEM con l’intento di
bonificare l’area. Nel corso degli anni sono stati avvistati ricci, scoiattoli,
volpi, il gufo reale, uccelli di varie specie che vi nidificano e vi trovano
riparo. Un vero e proprio
patrimonio ambientale per la città.
L’azione
del Bosco di Sculture è scatenata da una riflessione: se in una metropoli come
Milano esiste un vero e proprio bosco prealpino, come è possibile che lo si
voglia abbattere? È ormai noto a tutti che il ripristino del suolo sia l’unica
scappatoia dal dissesto idrogeologico, e che gli alberi, esseri sociali che
comunicano tra di loro, permettono la sopravvivenza a tutti gli esseri viventi.
Eppure esiste ancora chi ritiene di dover abbatterne migliaia per un tornaconto
economico.
Il
Comune, per l'appunto, ha dato il via ai lavori nel 2015 per ospitare
l’allargamento del Campus del Politecnico. Sul primo lotto sono iniziati gli
scavi: sarà costruita la nuova sede di Ingegneria Energetica, il cosiddetto
Edificio ZEN (zero emission neighbourhood, edificio a emissioni zero). Il
Masterplan sulla Goccia è stato presentato a grandi linee durante un paio di
incontri con la cittadinanza, senza però coinvolgere realmente le comunità di
riferimento e senza aver dedicato un discorso approfondito sull’importanza
storica e ambientale dell’area. Un'area che potrebbe essere aperta a una
proficua partecipazione, trovandosi a 5km dal centro della città e al confine
di quattro quartieri molto popolati (Bovisa, Villapizzone, Quarto Oggiaro e
Bovisasca) in cui vivono botteghe artigiane, artisti, liberi professionisti,
designers, numerose scuole, associazioni, studenti universitari, operai e
pensionati. Basterebbe pulire il bosco e aiutarlo
a risanarsi tramite il fitorimedio o le tecniche di bioremediation, senza
ulteriori costruzioni, per arrivare a fare una buona opera; parallelamente al
recupero dell'architettura industriale, ancora oggi in buono stato, che
dovrebbe avere la priorità rispetto a qualsiasi altro cantiere per l'interesse
storico di cui è portatrice. All’interno degli edifici esistenti, potrebbero
sorgere fin da subito nuovi laboratori, spazi per l’incontro, lo scambio e la
conoscenza: niente di discordante da un Ente Universitario che si allarga.
La
Goccia è tra le aree di Milano che richiedono un confronto aperto e sincero,
fuori e dentro la politica, affinché si affermi un percorso realmente inclusivo
e non regolato solo dagli interessi di pochi. Il primo passo è entrarci e
meravigliarsi: per questo il 30 Novembre scorso abbiamo invitato la
cittadinanza a entrare con noi e a visitarlo, ed è stato bellissimo vedere gli
occhi meravigliati di chi è passato.
Le
Sculture sono dunque un invito ad esplorare il Bosco La Goccia, sono delle
porte che conducono l’osservatore verso altri immaginari. Così il Bosco diviene
un viaggio fuori dal quotidiano: seguire il sentiero fino alla radura al centro
del bosco è pura poesia. Se riuscissimo a guardare bene, la poesia è intrinseca
in tutte le cose della Natura, riconoscerla è solo onestà.
[Comitato
La Goccia]