IN VIAGGIO
di
Nicolino Longo
Nando Manco |
In questi giorni, ho avuto modo di
leggere (non sapevo nulla dell’uscita avvenuta più di un anno fa), a firma di
Nando Manco, direttore de Il “Diogene Moderno” di Scalea, e già ristampato, con
titolo “In Viaggio/per Scalea e dintorni alla scoperta di fantastiche
meraviglie”, per i tipi delle Grafiche Zaccara di Lagonegro (PZ), agosto
2019, un volumetto dalla elegantissima e didascalica veste tipografica e dai
contenuti che spaziano dai fatti storici e bellezze paesaggistiche ai prodotti
agricoli e prelibatezze culinarie di ben quattordici comuni dell’Alto Tirreno Cosentino, che sono, nell’ordine di
trattazione, Tortora, Aieta, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, S.ta Domenica Talao,
Orsomarso, Papasidero, S.ta Maria del Cedro, Verbicaro, Grisolia, Maierà,
Diamante e Buonvicino. Per ogni borgo è stato tracciato, dall’autore, con un
tecnoletto abbastanza forbito e concinno, un commisurato ed esegetico quadro
esaustivo di tutti gli aspetti urbanistici, paesaggistici e
storico-socio-culturali.
Scalea. Veduta del centro storico |
Per la sua
prerogativa di centro gravitazionale di tutti gli altri, e per essere anche il
borgo natio e residenziale dello scrittore Manco, una più preponderante e
articolata trattazione è ovviamente spettata a Scalea, di cui sono stati,
innanzi tutto, elencati, con concise rispettive biografie, i personaggi più
illustri, dal 1200 ad oggi. Per una questione di “angustia loci”, non tutti
potranno però essere menzionati. Mi limito a citarne solo gli ammiragli,
Ruggiero di Loira o di Lauria e Ademaro Romano, entrambi appartenuti, in
successione, alla flotta di Carlo D’Angiò: del primo è anche detto dal
Boccaccio nella VI novella, della V giornata del proprio Decamerone. A seguire,
il filosofo Gregorio Caloprese, che insegnò, tra l’altro, la filosofia del
Cartesio a colui che diventerà poi il grande Pietro Metastasio, e lo storico
Oreste Dito, che molto apprezzato ebbe ad essere da Benedetto Croce,
divenendone il suo epigono.
Nando Manco,
nell’ambito dello stesso spazio dedicato alla Scalea, in questo libro, con
traduzione a fronte in inglese -e con circostanziata e sagace prefazione
dell’attuale presidente del consiglio comunale di Scalea, nonché apprezzato
professionista, avv. Achille Tenuta- ha anche operato una ricognizione in
ordine alla descrizione dei tanti siti archeologici, religiosi, militari,
architettonici e monumentali correlati. Senza avere, pertanto, tralasciato
l’aspetto geoponico, gastronomico e ricettivo di questa importante cittadina
altotirrenica. Si può dire che egli, il Manco, sia riuscito a dispensare, in
poche pagine, un concentrato esaustivo di tutte le sfaccettature storiche e
d’attualità della Scalea d’ogni tempo; cosa che nessun altro autore, che l’ha preceduto
in questa incombenza, era riuscito mai a realizzare.
Scalea. Una veduta del suo mare |
Il suo libro,
quindi, eccelle non per il “tutto” di soli pochi argomenti, come accaduto in
passato, ma per il “poco” di tutti gli argomenti che possano interessare un
territorio antropizzato. Egli l’ha fatto con una prismatica dovizia di
particolari e un’acribia sinottica, a cui solo la geniale esegesi della sua
penna sarebbe potuta approdare. Nandino Manco, come tutti sanno in loco, e
anche altrove, viene da una lunga militanza in fatto di lavoro di scrittura,
essendo succeduto, giovanissimo, al coltissimo e indimenticabile genitore,
Mario (mio illustre “mecenate” per avermi pubblicato gratis, nel primo
quinquennio anni Settanta, il primo dei quindici miei libri, licenziati fino ad
oggi alle stampe), nella direzione, dicevo, e diffusione in gran parte della
Penisola e all’estero, de “Il Diogene Moderno”, autoprodotto, sin dal 1947, e
sul quale sono state pubblicate, recentemente, anche interviste da lui fatte a
personaggi televisivi: uno per tutti, Marco Baldini. Ed è stato, per anni,
Nandino Manco, anche corrispondente, da Scalea, per le pagine, soprattutto,
dello Sport, della Gazzetta del Sud e di altri importanti quotidiani e riviste
regionali e nazionali.
Scalea. Torre Talao |
E, a proposito di
sport, occorre altresì dire che il libro offre ospitalità anche a brachilogiche
biografie di alcuni calciatori scaleoti, che hanno brillantemente militato in
serie A, o in serie B, come Nino Cardillo, Silvio Longobucco, Carmelo La Torre,
Carmelo Bagnato e Pasquale Bergamo, che dopo aver giocato con Fiorentina e Pistoiese,
è pervenuto a notorietà internazionale quale Medico sociale, prima dell’Inter e
poi della Juventus. Il libro, come accennato in menu d’incipit, dopo una sia
pur concisa ma dettagliata ricognizione, nella prima parte di esso, dei fatti e
dei luoghi degli altri centri altotirrenici, perviene ad offrire, negli ultimi
capitoli, anche una panoramica di tutti i prodotti tipici e sopraffini, nonché
dei piatti succulenti e peculiari dei vari microclimi della tanto famosa,
quanto ubertosa, Riviera dei Cedri, in cui il novero dei tanti paesi
sopraelencati ricade, con anche tutte le sue realtà peculiarizzanti, come, ad
esempio, Diamante, per il suo internazionalmente noto peperoncino, Papasidero
per la sua altrettanto internazionale Grotta del Romito, S.ta Domenica Talao,
per il suo medico Pasquale Campagna, che curò le ferite di Garibaldi riportate
in Aspromonte: contributo patriottico, questo, che gli valse una medaglia da
parte del re Vittorio Emanuele II.
Papasidero. Incisione rupestre |
Colpisce,
altresì, in queste ultime pagine, massime, la nitidezza dei colori che emana
dalle immagini iconografiche dell’assai nutrito ricettario, anche se ciò è una
prerogativa di tutto il libro, essendo il libro stesso anche, e in gran parte,
a vocazione prosopografica, nel senso che presenta una ricchezza di
immagini che ben ne supporta e controbilancia, armoniosamente ed esteticamente,
la scrittura esegetico-didascalica. In ultima analisi, si può dire che il
volumetto, per gli argomenti che tratta, è da ritenersi senz’altro anche
abbastanza paginoso, ed è destinato ad attrarre il lettore su più fronti, e ad
incrementare il turismo a tutti i livelli, e su tutto il bacino dell’area
interessata e resa appetibile dalle sue pagine, in cui lo scrittore, Nando
Manco, ha saputo, con genialità e amore campanilistico, gettare le basi anche
per una sempre più prosperosa e proficua economia preappenninica e balneare in
loco.
Il peperoncino |
Al Manco, dunque,
il vanto e il riconoscimento di aver saputo tenere, con la sua virtuosissima
penna, sempre alto l’onore della sua Scalea, nella Riviera dei Cedri, e,
attraverso il pregiato suo organo di stampa (di cui è, attualmente, direttore
responsabile il giornalista-scrittore praiese, prof. Giovanni Celico), anche in
gran parte d'Italia e fra tutti i calabresi all’estero, ove ne vengono
raggiunti dal formato online, oppure cartaceo. E a lui anche l’auspicio di
poterci omaggiare a breve di un’eccellente, altra sua chicca libraria, che non
sia solo un vademecum, come il presente volumetto, per viaggiare in loco, ma
anche, e soprattutto, con riferimento e invito ai vacanzieri, per stabilirvisi.
Note alle immagini
Torre Talao di Scalea, con accanto, come detto nel libro, sorgente di acqua sulfurea, grotte paleolitiche abitate da uomini 40 mila anni fa, e un orto botanico con piante autoctone e rare.
La grotta del Romito, in Papasidero, abitata dal Paleolitico al Neolitico Medio, presenta, all’ingresso dell’antro, un grosso masso con su inciso un “Bos primigenius”.
Diamante, famosissima, per l’Accademia e i Festival del Peperoncino, è anche la città più dipinta d’Italia (per gli oltre 200 murales).