Disegno di Adamo Calabrese (dicembre 2019) |
Un Natale di dolorosa attualità
internazionale in cui decine di popoli lottano per la libertà, e i sedimenti di
una lontana memoria privata rimasta viva, in questo testo poetico inedito della nostra
amica e collaboratrice Donatella Bisutti. Un testo natalizio insolito, ma tanto
più vero, con cui “Odissea” formula gli auguri ai suoli numerosi lettori e
lettrici.
L’ARANCIA D’ORO
Guarda
dalla finestra la manifestazione
con
striscioni che dicono non ci fermeranno
un
altro mondo è possibile.
Cantano
per la giustizia.
È
dicembre. Fa freddo.
Lei
non può più camminare.
Nella
sua mente si forma
l’immagine
di un pino
in
una foresta di neve.
La
neve è soffice e lei sente
l’odore
acuto degli aghi di pino che cadono
come
nei Natali dell’infanzia.
Tutto
l’incanto e il miracolo era in quell’odore acuto di pino
che
si sfaceva a poco a poco.
Anche
il pino
stava
davanti alla finestra.
Lei
guardava fuori
nella
bruma dell’inverno.
Come
allora anche adesso
sta
davanti alla finestra.
Da
un ramo pende una grande arancia d’oro.
Dalla
strada si levano grida,
la
gente agita striscioni
scritti
nelle lingue del mondo.
La
polizia spruzza gas vietati
dalla
convenzione sulle armi chimiche.
Spruzza
in nome
della
violenza legale.
Spruzza
con abbondanza
come
se stesse innaffiando le aiole.
Questi
fiori hanno bocche e occhi.
Ci
sono sempre molti
disposti
a lavorare nella polizia
perché
amano la violenza legale.
Lei
vorrebbe scendere in strada ma non può.
Da
un ramo del pino pende una grande arancia d’oro.
Lei
vorrebbe afferrarla ma non può.
È
Natale.