IMPRESSIONI D’ORIENTE
di
Giorgio Colombo
Maschera Periedo Edo |
Con
il titolo inaspettato “Quando il Giappone scoprì l’Italia” 1585-1890, la mostra
al MUDEC di Milano sposta l’attenzione a tempi che precedono il noto isolamento
del Paese orientale dal 1641 al 1853. Ambascerie di Missionari Gesuiti in
“Cipango” e nobili giapponesi convertiti al cristianesimo giungono a Roma tra
il 1585 e il 1615. È l’ultima ambasceria prima della chiusura dei porti
giapponesi e l’isolamento per circa due secoli del Paese (periodo Edo). La
situazione muta alla metà del 1800, quando la marina USA del commodoro Mattew
Perry forza il blocco. La guerra è breve ma il cambiamento è importante:
l’abdicazione dello shogunato, la
restaurazione dell’imperatore Meiji e un sistema occidentale su modello
britannico (Primo Ministro elettivo, Ambasciate dei vari Paesi ecc.).
Bardatura cavallo Periedo Edo |
La
riapertura dei porti giapponesi e lo sviluppo del commercio della seta
favorisce l’arrivo in Europa di una grande quantità di oggetti e opere d’arte
giapponese del passato e del presente. “Le Japonisme” si allarga, diventa una
moda della cultura europea. Le xilografie si diffondono con il commercio delle
ceramiche avvolte da questi fogli, che si scoprono essere stampe di artisti
come Hokusai, Utamaro, Hiroshige, modelli per gli artisti europei,
Impressionisti, Nabis, Secessionisti… Fiorisce il mercato di oggetti giapponesi
di tutte le epoche, armadietti, scatole, vasi, piatti, statuine, mobili e
soprammobili, e ancora vestiti, paramenti, maschere, armi, scene teatrali.
Il
Conte Luigi Passalaqua nel 1871 acquista oggetti giapponesi che raccoglie nella
sua villa a Montrasio sul lago di Como, raccolta che sarà in seguito acquisita
nel 1898-99 dal Comune di Milano.
Portantina per dama |
La storia e dell’arte giapponese è in definitiva un
capitolo della storia. Universale.