CHI ENTRA ESCE CHI ESCE ENTRA
Una
scritta, scura su chiaro e chiara su scuro, indica un’espressione
contraddittoria, una mescolanza voluta dal suo autore, Vincenzo Agnetti, già
mancato nel 1981, ora in esposizione a cura di Giovanni Iovane, Milano in via
Monte di Pietà 23 sino al 18. 9. 2020. I pannelli della mostra portano scritte,
a volte su fondi scuri, e perciò di lettura volutamente difficile, come: “Inafferrabile
/ come le cose / non accadute / rimase / dove non fu mai”, oppure “Io sono l’alfa /e l’omega
/il primo / l’ultimo /il principio / e la fine / di tutto quanto”, e ancora “Quando/ mi vidi / non c’ero”, oppure l'impronta di un dito e il titolo scritto a mano “Piero Manzoni”.
L’autore
si presenta con le mani su di un libro di fogli bianchi tagliati al centro,
vuoti.
Infine
il tentativo di sentirsi con due telefoni, uno per orecchio, con la scritta
ripetuta “no… no… no” - “no… no…” ecc. e
i due telefoni abbandonati, con una punta di comico.