NOTIZIARIO DA UNO "SFACIMENTO"
di
Vincenzo Guarracino
G. C. Zammataro |
Cominciamo da qui, dal testo Pro-memoria
(per gli amici), per cogliere indizi, tracce, per introdursi nel sistema
concettuale e formale di tutta la raccolta. A me pare di potervi leggere una
vera e propria indicazione di poetica, come si diceva una volta, in cui, sotto
il segno di una sorta di appunto, di cartiglio ammonitore, si intende, con
classica deminutio, attenuare la
"serietà" di discorsi troppo impegnativi, occultando un surplus di
personale urgenza emotiva dietro il velo e la maschera della leggerezza quale sa
conferire al parlare il medium della poesia (precauzionalmente qualificata come
"versi"), linguaggio di una verità amabile e amara al tempo stesso
invocata a phàrmakon (o surrogato?) delle proprie strutturali debolezze.
In questi termini si muove Gianluca
Costanzo Zammataro nella raccolta Futuri contingenti, che estrae il suo
titolo da un testo specifico, in cui quasi a esorcizzare l'incombere di presagi
paurosi, il "mistero" e lo "sfacimento" di una natura
contraffatta e malata, il fantasma dell'io si aggira nelle selve
dell'antropologica historia delle sue
assenze e inconsistenze con circospetta cautela, in bilico tra parole-segnali
che affoltano le pagine di echi innumerevoli, espliciti (Zanzotto, D'Annunzio,
Leopardi) o impliciti (certo sulfureo Dante malebolgesco o pietroso), quasi a
voler ammonire nel distanziare, nel prendere con le molle, complice la
letteratura, ciò che si dice e paventa: niente di urgente e impegnativo, sembra
dire Costanzo Zammataro, niente di troppo grave e greve, attraversando con understatement
cose, fatti e situazioni tutt’altro che rassicuranti, scenari che ben poco
sanno di umano e in cui è contaminato e imbrattato "ogni desiderio giusto
di paradiso", a stento contentandosi e stolidamente beandosi di magre,
superficiali consolazioni e palliativi (vedi, assieme appunto ai “versi”, il
vino evocato sempre in Pro-memoria (per gli amici) e le prodezze
immaginifiche di un genio della pedata, l’Alex di certi sogni o incubi sportivi).
La copertina del libro |
A questo punto conviene citare anche il
componimento 3 giugno 2017, a Londra,
ricordo di un tragico attentato rivendicato dall’Isis, in cui, terribile,
campeggia uno scenario di stragi perpetrate in nome di una orrenda
"religione dei teomacelli", che comporta "vite saltate in
aria", "bombe", "carcasse" putrefatte e profanate,
aggressioni e violenze d'ogni sorta, assieme a più subdoli assalti di tossiche
sostanze e mali: quasi a dire che il male, come in certe Operette morali leopardiane (penso al Frammento apocrifo di Stratone di Lampsaco o al Frammento sul suicidio), è nell'ordine
stesso delle cose e non solo nei gangli putrefatti della cosiddetta civiltà.
[Il libro è disponibile presso l'editore Manni]
[Il libro è disponibile presso l'editore Manni]