STORIOGRAFIA FILOSOFICA
E STORIOGRAFIA RELIGIOSA
di
Gabriele Scaramuzza
Luciano Malusa |
Luciano Malusa è tra le prime persone
che ho conosciuto all’inizio del mio quarto di secolo patavino, nel 1966, all’allora
Facoltà di Magistero. Frequentavamo insieme, e non da semplici uditori, i
seminari tenuti da Padre Giacon i venerdì pomeriggio; discutevamo animatamente,
con profitto, pur provenendo da ambienti culturali assai diversi, e mantenendo
ognuno idee diverse - che entrambi abbiamo tuttavia sempre rispettato. Ne è
nata presto una reciproca simpatia, un’amicizia che dura tuttora; ci
frequentavamo, è stato per qualche tempo mio ospite a Padova, condividevamo
l’amore per Verona, la sua splendida città, in cui anch’io ho insegnato negli
anni che tuttora considero i più vivi del mio impegno universitario. In seguito
i nostri percorsi si sono fatalmente divaricati: lui a Verona, io a
Padova-Lettere e poi a Sassari. Non ci siamo però mai persi di vista, anche dai
diversi lidi in cui siamo approdati: lui a Genova e io a Milano. Ma ci siamo
veramente ritrovati questi ultimi anni, complici “i casi della vita”, diciamo,
e la Liguria (Genova per lui, Bonassola per me); sono tornati a unirci gli anni
davvero lunghi, difficilmente dimenticabili, della “mia” Padova. Soprattutto in
questi anni sono tornate, insistenti, in me le memorie di quegli anni, ed è tornato,
insistente, il desiderio di intrecciare di nuovo rapporti con un periodo che, a
torto, davo per “superato”, suranné - in realtà più esattamente dovrei
dire (hegelianamente) aufgehoben, tolto e mantenuto insieme; “rimosso”
forse, comunque nell’inconscio rimasto vivo. D’altronde hanno mantenuto
profonde risonanze in me, mi hanno influenzato anche più di quanto sia mai
stato disposto ad ammettere, gli incontri di quegli anni, comuni a Luciano e a
me. Tra di essi annovero (e fatalmente tralascerò qualcuno, me ne scuso fin
d’ora), Carlo Giacon, Giovanni Santinello, Giancarlo Movia, Mario Mignucci, Francesca
Modenato, Renzo Piovesan, Attilio Zadro; senza contare, nel gruppo costituitosi
attorno a Dino Formaggio, Giorgio Tinazzi, Massimo Cacciari, Giangiorgio
Pasqualotto. Sul versante Lettere sono contento di aver riallacciato rapporti
con Enrico Berti e Franco Chiereghin - da entrambi ho sempre imparato non poco.
Questa segnalazione è
il mio modo di essere grato a Luciano Malusa della generosità che ha sempre
mostrato verso di me, e della reciproca apertura umana che ha saputo
salvaguardare. Non sono esperto del tema indicato nel titolo del volume, né dei
problemi affrontati nei singoli contributi, assai diversificati anche negli
anni. Lo spettro dell’impegno di Luciano Malusa non è univoco, si articola in
percorsi svariati, in periodi e figure affrontati (già da sola lo testimonia la
vasta bibliografia degli scritti, che va da p. 21 a p. 40 del volume): si snoda
in studi che testimoniano di impegni svariati: da storico-filologico, a
storiografico, a filosofico-metodico, a propriamente filosofico. Il suo denso
saggio presente nel volume: Al bivio tra storiografia filosofica e
storiografia cristianistica. Problemi affrontati e problematiche irrisolte
(alle pp. 43-74), affronta in modo giustamente aperto problemi di grande
rilievo non solo metodico, ma anche filosofico. Su un’analoga linea
metariflessiva, se così si può dire, mi ha interessato (alle pp. 77-85) Perché
(e come) studiare oggi le filosofie del passato? di Gregorio Piaia.
Da che lo conosco, e
per quel tanto che lo conosco, Malusa è sempre stato restio a esplicitare una
propria visione del mondo, la “filosofia” in cui si è riconosciuto. Eppure di
questo parla non solo la sua formazione (che sicuramente ha lasciato una
traccia profonda il lui), ma soprattutto gli sfondi di valori che hanno dato
sapore al suo lavoro: nessun impegno regge se non è sorretto da un senso
condiviso, e da scelte non solo culturali, ma anche etiche ed esistenziali, in
cui si ha fiducia. Questi sfondi in filigrana traspaiono comunque, anche se
inespresse, nel fruttuoso e costante impegno cui Malusa ha dedicato la sua
vita.
Tra gli autori presenti
nel volume ho potuto conoscere personalmente solo Paolo De Lucia, Mario Longo,
Ferdinando Marcolongo, Oscar Meo, Gregorio Piaia, Stefania Zanardi; ma non
mancano altri nomi di rilievo. Personalmente mi ha interessato il saggio di
Letterio Mauro su Edith Stein. Sono da segnalare infine gli scritti su Antonio
Rosmini, cui Luciano Malusa ha dedicato un encomiabile impegno.
Storiografia
filosofica e storiografia religiosa.
Due
punti di vista a confronto.
Scritti
in onore di Luciano Malusa
a
cura di Paolo Di Lucia, Simona Langella,
Mario
Longo, Ferdinando L. Marcolungo,
Letterio
Mauro, Stefania Zanardi,
Franco
Angeli Ed. Milano 2020,
pp.
381, € 46. 00