Occorre ripensare a una
Milano diversa.
San Siro sarà il vero test per l’ambiente.
Attraverso il modo in cui l’amministrazione comunale gestirà la
vicenda del quartiere San Siro-Ippodromo si vedrà se davvero esiste un’attenzione
per i temi ambientali, la tutela della salute pubblica, la conservazione di
aree e quartieri che offrono all’intera città un polmone verde per il benessere
dei cittadini. Lo sviluppo urbanistico delle città è in una fase storica in cui
è indispensabile l’impegno di tutti per rispondere non solo alle grandi
questioni climatiche, ma ora anche a quelle sanitarie. Al di là dei proclami
che esaltano una città ecologica e vivibile, al di là delle dichiarazioni
contenute in Milano 2030 che finora si sono dimostrate ridondanti di
contraddizioni, mostrando il poco buono con la mano destra e nascondendo il
pessimo con la mano sinistra sarà sullo scacchiere San Siro che si giocherà la
credibilità dell'amministrazione in ambito ambientale.
I cittadini stanno osservando le recenti mosse
dell’amministrazione e non vedono nulla di buono!
Ai primi di marzo, mentre tutti eravamo chiusi per l’emergenza
Covid19, sono stati tagliati 80 alberi di circa 50 anni nella zona del “Bosco
la Goccia”. E questo a fronte dello sbandierato progetto ForestaMI.
L’area che è stata deforestata avrebbe contribuito ad assorbire una grande
quantità di C02, a ridurre temperatura e ozono. Abbattere alberi
adulti per piantarne di giovani ha un effetto controproducente.
Ora vediamo che cosa l’amministrazione sarà capace di mostrare con
il quartiere San Siro- Ippodromo. I cittadini - che con il loro voto hanno
sperato in una sensibilità veramente attenta all’ambiente e all’emergenza
climatica - sono alla finestra.
Nell’apparente silenzio da Covid 19 dobbiamo constatare che
continuano i colloqui per una delle più aggressive operazioni edilizie della
storia di Milano, aggravata dal fatto che – per far posto alla nuova e
inquietante cementificazione - verrà fatta strage di una delle aree verdi
milanesi più grandi d’Europa, polmone della città, tutela di una cittadinanza
che vuole respirare e che vede nella conservazione degli ormai rari spazi verdi
di Milano un patrimonio da conservare e preservare perché necessari per il benessere
di tutti. Le società proprietarie delle squadre di calcio da una parte, la
società di scommesse Snaiteh dall’altra stanno forzando la mano per fare
scempio di un’area verde che è più estesa del parco di Berlino. Un prezioso
tesoro per Milano. Di cui l’amministrazione in primis dovrebbe andare
orgogliosa!
Abbiamo già visto in tutto il mondo quali sono le conseguenze
della distruzione delle aree verdi. Abbiamo constatato come esse siano una
grande difesa dagli agenti inquinanti. E tutti abbiamo visto quali sono le
conseguenze dell'inquinamento sulla salute pubblica. Una città come Milano, ai
primi -disonorevoli - posti tra le città più inquinate in tutta Europa non può
permettersi di perdere un solo metro del già poco verde esistente.
LE ALTERNATIVE CI SONO!
Il Comitato di Coordinamento San Siro e il Comitato Ippici san
Siro - a conoscenza delle sconcertanti e deturpanti azioni in programma
sull’area ovest di Milano - hanno avanzato più proposte alternative che
guardano piuttosto al riutilizzo dell’esistente, alla conservazione del suolo
pubblico e alla tutela del verde e del patrimonio architettonico e hanno
chiesto numerose volte di essere ascoltati senza mai avere avuto un riscontro.
Ora sollecitano l’attenzione di tutti per questa enorme operazione che avrà
conseguenze gravi sulla vita dei milanesi. I Comitati di San Siro - insieme a
molti altri comitati cittadini - si stanno muovendo e prenderanno tutti i
provvedimenti necessari per far fronte a questa ingiustizia.
L’esperienza della pandemia deve far rivedere il modo di vivere la
città e il modo di organizzarla e tutelarla.
È evidente a tutti che la strada non è la cementificazione a
oltranza.
Milano diventare un esempio in positivo per l’Europa!
Di seguito i topic points della situazione
Area San Siro Stadio:
PROGETTI: smantellamento di un’area di oltre 5 ettari di verde
profondo con oltre 100 alberi ad alto fusto per costruire 3 grattacieli, un
centro commerciale, un centro congressi, un cinema, una spa, e un nuovo stadio
con conseguente smantellamento e riduzione a moncone dell’esistente stadio
Meazza, con qualche sparuto verde di superficie.
ALTERNATIVA: Ristrutturazione in toto e ammodernamento dello
Stadio Meazza esistente. È stato certificato che ciò è possibile e realizzabile
in tutta sicurezza, con risparmio di soldi, senza interrompere il campionato e
garantendo lavoro a molti addetti. Conservazione del verde esistente,
valutazione della costruzione di esercizi e servizi di prossimità (che sono
tornati a mostrare la loro utilità in questa emergenza), creazione di parcheggi
sotterranei.
Area Ippodromi
PROGETTI: Snaitech, proprietaria degli ippodromi e dei centri di allenamento
della Maura e di Trenno vuole obbligare gli allenatori presenti a firmare un
contratto capestro che li obbligherebbe a lasciare libera l’area in breve
tempo. Da parte di tutti gli operatori ippici c’è l’enorme preoccupazione per
il recente ricorso al Consiglio di Stato inoltrato da Snaitech per
l’eliminazione di tutti i vincoli architettonici ed ambientalistici che
attualmente gravano su tutto il quartiere ippico San Siro (ippodromi e centri
di allenamento). Ciò significherebbe la morte del mondo ippico a Milano e la
commercializzazione delle attuali aree (come già è accaduto per l’ex trotto)
ALTERNATIVA: Conservazione dei centri di allenamento,
valorizzazione e recupero architettonico di scuderie e ville di fine Ottocento,
conservazione dei posti di lavoro. Apertura al pubblico di aree che offrono
immersione nella natura, approccio al mondo ippico, percorsi didattici, centri
di equitazione.
Ha
ancora senso pensare a una città ancora più cementificata, dopo la lezione
imposta dalla pandemia?
Per
altre informazioni
Gabriella
Bruschi
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