Lo sciopero dell’11 MAGGIO
Presso l'ospedale San Raffaele
di Milano lunedì 11 maggio si è tenuto uno sciopero di due ore con garanzia
della prestazione lavorativa proclamato da USI-Sanità. Diverse centinaia di
lavoratori hanno lavorato con attaccato sulla divisa l'adesivo che li
qualificava come lavoratori in sciopero benché al lavoro. Gli adesivi
riportavano le motivazioni dello sciopero. La ragione principale
di tale azione è la rivendicazione del mantenimento del Ccnl attualmente
applicato, ovvero il Ccnl Sanità Pubblica compatibilizzato con la natura
privatistica dell'ospedale. Tale Accordo era in
scadenza il 31 marzo 2020 e, contro la volontà della Proprietà dell’Ospedale di
passare al nuovo CCNL AIOP dal giorno 1° aprile 2020, era stato indetto da USI-Sanità,
dalla RSU e da altre OO.SS. uno sciopero per il giorno 27 febbraio u.s.
Questo sciopero è stato revocato, in maniera unilaterale
e senza negoziare alcuna contropartita, in data 24 febbraio ai primissimi
sentori del concretizzarsi della presente emergenza sanitaria e contestualmente
è stato chiesto alla dirigenza dell'ospedale analogo segno di responsabilità.
L’Ospedale ha risposto dopo oltre un mese comunicando un
rinvio di due mesi, confermando comunque l'applicazione del CCNL AIOP per i
nuovi assunti dall’1° aprile.
È evidente che in un momento di così grave emergenza
sanitaria l'applicazione di un CCNL piuttosto che un altro non abbia alcuna
ragion d’essere per l’ospedale San Raffaele se non quella di perseguire un
maggior profitto in danno dei lavoratori che, nonostante oggi siano additati come “eroi”, non possono
nemmeno esercitare il diritto di sciopero a tutela loro e dell’utenza,
rivendicando il rinnovo del CCNL che attendono da anni, nel fondato timore che,
ad emergenza superata, saranno dimenticati ed abbandonati a se stessi.
La protesta è stata focalizzata anche contro il ricorso
al FIS (Fondo Integrazione salariale) per 782 lavoratori di area
amministrativa.
Nelle due ore di sciopero con garanzia della prestazione
lavorativa è stata garantita la
continuità delle cure e dell'assistenza, così come degli esami diagnostici e di
tutte le altre attività, ovviamente per mezzo dell'adesivo segnalando anche la
loro qualità di lavoratori in sciopero.
Le trattenute dalle competenze stipendiali verranno destinate
alla Protezione civile, Ente super partes e di nessuna colorazione politica o
di parte e, al contempo, per sottolineare la natura di servizio pubblico
essenziale quello svolto dai lavoratori dell'ospedale e, pertanto, meritorio
dell'applicazione del Ccnl Sanità Pubblica.
L'adesione, stante ai primi dati in possesso di Usi-Sanità,
è stata decisamente buona. In questo momento nel quale qualunque forma di
mobilitazione è inibita serviva una iniziativa che permettesse ai lavoratori di
poter esprimere il loro malcontento, Usi-Sanità ha ritenuto di far propria
questa istanza e trovare una modalità che permettesse ciò.
[Angelo dell’Ospedale San Raffaele]