Dibattito
Democrazia
diretta?
di Giuseppe Bruzzone
Ricevere certe notizie da
chi in qualche modo è legato al potere come il signor Casaleggio, per cui un
Parlamento, nel tempo, potrebbe essere inutile, mi sorprende un poco, ma non mi
meraviglia più di tanto. Già in Francia, tempi addietro lo scrittore, saggista,
Houellebecq spingeva perché i francesi cacciassero gli uomini del governo
perché il governo erano loro. Erano i tempi dei primi attentati dei Jihadisti o
anche presunti tali, perché alcune
azioni venivano compiute con la propria carta di identità che veniva persa sul
posto. Già qualche anno fa, ai primi tempi del Movimento 5 stelle, si parlava
di "democrazia del web", una persona un voto, facendo intravvedere un
coinvolgimento individuale diretto alla conduzione della cosa pubblica. E non
rappresentativo. Devo dire che, personalmente, ero attratto da questo nuovo
modo di instaurare dei rapporti all'
interno dello Stato che poteva essere il mio o di altri. Il problema è
purtroppo la superficialità, quel piacere di ritrovarsi insieme in modi
effimeri, non espressione di una comune volontà nata in un contesto storico al
di fuori di noi e che dovremmo fare nostro, perché altrimenti ci sarebbe
"nemico". Altro che web! Anche se questo ha la sua importanza anche
sociale, pubblica, potenzialmente a favore di tutti, ma deve essere guidato
dalla nostra riflessione, dalle nostre scelte e non viceversa.
Come
si fa a dire che il cittadino è lo Stato e non accorgersi della contraddizione
per cui lo stesso cittadino ha dato mandato ad altri di governarlo, ad esempio, in un contesto storico non favorevole alla
vita, come quello "nucleare"? Che non conosce amici e nemici, ma che
è solo distruzione immane per tutti? Oppure ci si è accorti della
contraddizione? Si pensa possa esserci
una "liberatoria" in questo senso? Non ci conviene prendere da
subito la nostra libertà, ritirando il mandato senza violenza, con
responsabilità, diventando effettivamente un cittadino-stato, pronto insieme ad
altri ad attuare politiche di salvaguardia del mondo sociale in cui siamo,
della natura, del clima, scambiarsi beni in modo civile con altri, (toh!), e
perfino "salvare" le persone cui vuoi bene? Senza pensare ad una
"difesa" dello Stato uguale a quella di secoli fa, di forza, di
esibizione infantile di grandezza quando all' interno degli stessi Stati che
"offendono" o si "difendono", ci sono milioni di persone
che hanno difficoltà a vivere decentemente!
Ecco
la libertà di essere uomo e individuo sociale insieme agli altri uomini e
donne, di sentirsi vivo, padrone della propria vita nel rispetto di quella altrui,
di vivere intensamente l'unica vita che ci è permesso di avere. Se altri
pensano che ce ne siano di altre, sarebbe comunque tua di oggi, e varrebbe la
pena di viverla amando fino in fondo, in un Universo di grandezza
incommensurabile, inimmaginabile, con miliardi di corpi celesti che ci
circondano e di cui ci ricordiamo, purtroppo, come di uno spettacolo offerto
dalla stampa e dalla televisione ogni tanto, e non "vissuto" da noi,
quotidianamente, in proprio.