Israele:
arrestato Jorit Agoch
di Patrizia Cecconi
Israele tra il comico e
l’illegale: arrestati tre artisti italiani
L'artista di strada Jorit Agoch al lavoro |
Poche ore fa l’esercito
di occupazione israeliano è entrato a Betlemme, città a tutti gli effetti sotto
la giurisdizione palestinese ed ha arrestato un artista italiano e due suo
collaboratori. L’artista in questione si chiama Jorit Agoch ed è piuttosto famoso
per le sue abilità di ritrattista.
Jorit
è venuto da Napoli per dipingere sull’illegale muro di separazione costruito da
Israele sui territori palestinesi, il ritratto di Ahed Tamimi, l’adolescente
arrestata dall’esercito israeliano (come purtroppo altre centinaia di
adolescenti o addirittura bambini) e divenuta simbolo della resistenza e
dell’orgoglio palestinese. Il ritratto sarebbe stato un omaggio e un regalo per
la sua scarcerazione.
La
ragazza dovrebbe essere rilasciata dopodomani, 30 luglio dopo aver scontato sei
mesi di prigione per aver schiaffeggiato un soldato entrato nel suo giardino
con l’intenzione di sparare ai giovani che stavano manifestando in strada. Il
cugino di Ahed, un ragazzino di 15 anni era stato appena colpito gravemente
alla testa da un commilitone del soldato schiaffeggiato da Ahed.
Il
caso fece scalpore grazie a un video girato dalla mamma di Ahed, a sua volta
arrestata successivamente, così come fece scalpore, ma solo negli ambienti
“informati”, la disparità di trattamento giuridico tra la ragazza palestinese
ed una colona ebraica anch’essa colpevole di aver schiaffeggiato un soldato ma
senza le attenuanti della giovane Tamimi. Alla colona si “perdonò” lo schiaffo
mentre Ahed ha scontato sei mesi e forse ne avrebbe scontati molti di più se il
suo caso non fosse diventato pubblico e seguito dai media internazionali.
Il
rilascio della ragazza, una festa per i palestinesi e per i filopalestinesi,
sarebbe passato più o meno inosservato agli occhi del mondo, non più né meno di
quanto passino inosservati gli omicidi quotidiani di palestinesi di ogni età da
parte dell’IOF.
Ma
a volte l’arroganza del potere non è un buon consigliere e così Israele ha
commesso un errore. Invece che lasciare intatto il bel ritratto di Jorit Agoch
che avrebbe attirato soltanto chi è già interno alla causa e presto sarebbe
entrato nella ritualità inoffensiva, ha arrestato l’artista e i suoi amici.
Israele
ha dimostrato così, anche a quella parte di mondo sempre indulgente verso le
sue violazioni, che non rispetta neanche la libertà di espressione artistica,
per di più non in territorio definito israeliano, ma in territorio a tutti gli
effetti palestinese.
Scivola
sempre più in basso questo Stato ebraico e diventerà presto un enorme problema
per quei suoi cittadini, sionisti per definizione in quanto suoi cittadini per
scelta, ma con l’illusione che il loro Stato possa essere realmente democratico
e non solo definito tale per opportunismo politico.
Bene,
Ahed ha avuto un’inaspettata pubblicità, ed anche il suo ritrattista l’ha
avuta. Perciò Israele stavolta ha fatto un autogol che potrebbe essere definito
ridicolo e liquidato con una risata di spregio se non ci fosse la seria
preoccupazione che farà pagare ai palestinesi, e forse alla stessa giovane che
ancora è nelle sue galere, questo grave errore di stupidità oltre che di
disprezzo delle regole della democrazia.
Il
governo italiano è stato allertato, perché Jorit, nonostante il suo nome
esotico è un cittadino italiano ed ora la Farnesina sta trattando con Israele
per il suo rilascio che alcune fonti danno per imminente.
Veramente
Israele sta diventando un elemento imbarazzante nel consesso dei paesi
cosiddetti democratici. e non c’è motivo di sperare che il suo padrino Trump, a
sua volta seriamente imbarazzante, possa dargli buoni consigli. C’è da sperare
nella parte sana della Knesset, quella che ha provato ad opporsi anche alla
modifica sostanziale e formale dello stato democratico nella sua conversione in
stato etnico-religioso. Per farcela a fermare questa discesa lamentata anche da
giornalisti israeliani progressisti c’è bisogno che i governi amici rivedano le
loro posizioni.
Intanto
speriamo di vedere un buon esempio da parte del nostro ministero degli esteri
chiamato in gioco con la violazione di un paio di diritti che non solo sono
tutelati dal Diritto internazionale, ma fanno parte dei pilastri della nostra
stessa Costituzione.
Buon
lavoro ministro Moavero.