Taccuino
SONAR IN
OTTAVA
di Angelo Gaccione
Carmignola col violino e Brunello col violoncello piccolo Foto di Alberto Panzani |
I milanesi
dovrebbero essere orgogliosi di avere un’istituzione così prestigiosa come la Cappella
Musicale. Noi di “Odissea” nutriamo grande ammirazione per questa Associazione
Culturale. In questi 25 anni, tanti ne ha compiuti, ha svolto un ruolo indispensabile
per la diffusione e la conoscenza della musica antica, e l’ha portata nelle
chiese più vetuste e ricche di storia della nostra città. A dire il vero, una
fetta di appassionati non fa mancare il sostegno alle sue rassegne ed ai suoi
festival internazionali, e vi accorre numerosa, com’è avvenuto lo scorso 25
giugno al concerto dell’Accademia dell’Annunciata nella Basilica di Santa Maria
della Passione. La basilica straripava di pubblico e occupava le tre ampie
navate di quella che è la chiesa più grande di Milano dopo il Duomo. Cosa si
può desiderare di meglio che assistere ad un concerto dedicato a due dei più
grandi geni della musica di tutti i tempi, a quel ruscello armonioso che è il tedesco J. S. Bach, e a quel vero e
proprio vulcano in eruzione che è il
nostro A. Vivaldi, e per giunta in un luogo dove ovunque volgi lo sguardo non
puoi che restare ammaliato? Dall’Ultima
Cena di Gaudenzio Ferrari alla Crocifissione
di Vincenzo Campi; dalla Deposizione
di Bernardino Luini alla Flagellazione di
Giulio Cesare Procaccini, solo per citare alcuni maestri dell’arte lombarda, e
che impreziosiscono le numerose cappelle. L’ottagono dell’imponente cupola vi
rapirà con i suoi decori e quella forma di “torta a spicchi” che compone come
una “raggiera”, e che invece vuole essere una stella, la “stella del mattino”,
che nella simbologia cristiana è il simbolo della Vergine. Ma gli amanti degli
organi saranno certamente colpiti dai due magnifici esemplari incastonati nelle
nicchie dell’altare maggiore. Occupano i due corni, quelli che nel gergo ecclesiale sono definiti “in cornu
Epistolae” e “in cornu Evangelii”, rispettivamente il lato destro e il lato
sinistro. Anni fa ho avuto la fortuna di sentirli suonare entrambi questi due
organi “affrontati” e dalle ante dipinte, in un dialogo “antifonico”, denso,
robusto, accompagnare i versetti dei salmi pasquali. Quello di destra si deve
alla maestria di Gian Giacomo Antegnati. Di Antegnati Milano può vantarne più
di uno perché il grande maestro organaro, nel corso della metà del Cinquecento,
costruì quelli delle chiese di Sant’Eustorgio, San Carpoforo, San Nazaro in
Brolo, Santa Margherita, del Duomo, e soprattutto quello a me più caro di San
Maurizio al Monastero Maggiore, perché grazie alle rassegne di Musica e Poesia
che vi si svolgevano, ho potuto ascoltarlo più di una volta e apprenderne la
storia. Lo ammiravo durante i concerti di musica medievale, rinascimentale e
barocca, troneggiare dall’alto del loggiato, magnificamente fuso con le opere
di tanti straordinari maestri, e con i meravigliosi affreschi di Bernardino
Luini e figli, in quel refettorio sublime che noi consideriamo, a giusto
titolo, la Cappella Sistina di Milano. Ho avuto altresì, il raro privilegio di
presentare in questo luogo, sotto lo sguardo di angeli musici muniti di liuto e
flauti, e di una sant’Agata martirizzata che regge i seni tagliati su un
vassoio, la mia corposa antologia Poeti
per Milano. Ma torniamo al concerto in Santa Maria della Passione.
Un momento del concerto Foto di Alberto Panzani |
Concerto in do maggiore (per archi e basso
continuo), Sinfonia in re maggiore (per
archi e b. c.), Concerto in do maggiore (per
violino, violoncello piccolo, archi e b. c.) di Vivaldi; Concerto in do minore (versione per violino, violoncello, archi e
b. c.), Concerto in re minore (versione
per violino, violoncello piccolo, archi e b. c.) di Bach; Sonata in do minore (per archi e b. c.) di J. G. Goldberg, allievo
di Bach a Lipsia, e a cui il maestro dedicò le famose Variazioni Goldberg; questo il delizioso programma che l’Accademia
dell’Annunciata ci ha offerto, in un crescendo di entusiasmo dovuto alla
bravura di questa giovane orchestra barocca diretta dal maestro Riccardo Doni,
ma soprattutto per il virtuosismo di
Giuliano Carmignola al violino, e di Mario Brunello al violoncello piccolo, che
hanno mandato in estasi il pubblico e che ha tributato loro una serie
ininterrotta di ovazioni. I due bravissimi interpreti hanno mostrato di gradire
la calorosa accoglienza del pubblico milanese, e hanno generosamente concesso
più di un bis. A chiusura una struggente aria della Passione secondo Matteo: niente di più intonato per una Basilica
che dalla Passione deriva il suo nome. Sul trio: Doni, Brunello, Carmignola,
ogni parola è superflua; bastano quelle pertinenti di Raffaele Mellace che
firma quasi tutte le schede del catalogo del programma del festival dal titolo Milano artemusica, e che, apertosi il 3
giugno, si concluderà il 23 agosto.
Il Palazzo Pretorio di Abbiategrasso |
Mi
sono molto compiaciuto del fatto che l’Accademia dell’Annunciata, sia nata ed
abbia sede, ad Abbiategrasso; è una grande cosa che sia ospitata addirittura
nel castello bramantesco di questa graziosa cittadina, che ha un suo centro
storico tutt’altro che banale. Purtroppo il maestro Doni, con cui mi sono
complimentato scambiando al volo due battute, mi ha detto che ad Abbiategrasso
questo gioiellino è quasi sconosciuto. Peccato. Allora dalle pagine di questo
giornale voglio dire agli amici abbiatensi (e agli amministratori cui questa
nota arriverà), di tenerselo caro e considerarsi fortunati a possederlo. Sono
davvero pochissime le cittadine lombarde e non, a poter vantare un ensamble musicale. E soprattutto di una
tale qualità.