Milano. Cinque secoli di storia, molte differenti vite prima di approdare all’ultima, quella di sala cinematografica, dieci anni di chiusura al pubblico: sono al via i lavori di restauro e di recupero per lo storico palazzo che, nella sua veste più recente, è stato la sede del cinema Orchidea con ingresso da via Terraggio, all’angolo con corso Magenta.
Il restauro conservativo, che ha richiesto anche l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni architettonici, prevede il recupero della facciata storica e dell’antico chiostro, della sala polifunzionale con i suoi 127 posti a sedere per un utilizzo a platea per cinema o spettacoli in pedana, del piano interrato con zona foyer e bar, anch’essa con sedute per consumare in tranquillità, del primo piano dove si trova anche la camera di proiezione, e dei bagni che verranno rifatti. Le pavimentazioni saranno in gres, cotto, ceramica, marmo e legno, il rivestimento delle scale in beola grigia. Previsto l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza, che riguardano anche la realizzazione di una scala a rampe e l’abbattimento delle barriere architettoniche, e a quelle in materia di prevenzione incendi. Saranno messi a norma anche gli impianti elettrico e di condizionamento.
Nel corso dello svolgersi dei lavori, l’Amministrazione pubblicherà un avviso pubblico per la gestione dello spazio, in modo da poterlo riaprire non appena terminato l’intervento.
L’obiettivo dell’intervento, per il quale il Comune ha stanziato 1,3 milioni di euro e che durerà un anno, è restituire ai cittadini uno spazio polivalente, offrendo un servizio aperto a tutti e valorizzando lo spazio inserito nell’immobile che fu di Lorenzo de’ Medici.
Il Palazzo quattrocentesco di corso Magenta, detto infatti Casa Medici, nel 1486 viene donato da Galeazzo Visconti e Lodovico il Moro al principe fiorentino, perché possa disporre di un degno alloggio nel corso delle sue visite a Milano; un atto che rientra nel complesso intreccio delle donazioni sforzesche tese a consolidare alleanze politico-economiche. Un edificio con giardino, all’epoca tra le iniziative residenziali più ambiziose e importanti di Milano, di cui oggi restano poche tracce: tre colonne incastonate nella parete in muratura ad un lato del cortile, sei nicchie di grandi dimensioni sul muro, un tempo decorate con conchiglie, tre delle quali nel tempo sono state trasformate in finestre. Dietro il muro si trova la sala principale del cinema, con volta a lunetta, lunga ben 37 metri, larga 7 e alta 8.
Gran parte del palazzo originale viene demolito nel 1895, per far posto alla costruzione dell’immobile attuale, inserito all’interno di un primo cinematografo, chiamato Dante, già prima della Seconda Guerra mondiale. Il nome Orchidea risale al 1946 e la caratteristica di proiettare film d’autore al 1960, peculiarità che manterrà fino al 1991 quando la sala, una volta rinnovata, passerà a prima visione.