di Filippo Ravizza
Hegel giovane |
"Esso si vuole secondo la determinazione della sua finitezza, della sua
particolarità, vuole che un altro gli stia di fronte. È questo il punto dove
vanno collocate le passioni, dove gli individui pongono la loro certezza nella
loro particolarità e questa vogliono realizzare. Se consideriamo l'aspetto per
cui gli individui vogliono l'esserci della loro finitezza, allora vediamo che
essi si sono così sdoppiati; gli individui sono infatti finiti e realizzano
questa finitezza. Se hanno attuato questa armonia nella misura in cui si sono
conciliati, allora li si definisce felici; si definisce infatti felice colui
che si ritrova in armonia con sé, che si gode nel suo esserci. È pertanto qui
la giusta collocazione della felicità."
Georg Wilhelm Friedrich Hegel
[La filosofia della storia universale
[La filosofia della storia universale
Volume primo, parte II,
capitolo 2]
Filippo Ravizza |
"Hegelianamente la felicità dell'individuo è la condizione in cui
l'individuo riconosce sé stesso nel giudizio, nell'immagine degli altri. Nella
coincidenza, direi addirittura nella sovrapposizione tra il senso e il
contenuto della propria finitezza e la percezione che gli altri hanno della sua
finitezza; coincidenza di attribuzione di senso in sé e fuori di sé, negli
altri, nell'Altro da sé."
Filippo Ravizza