Care
e cari,
in
questi tempi drammatici di questa tremenda pandemia di Coronavirus,
il
nostro pensiero va a tutte le persone stroncate dall'infezione e al dolore dei
loro parenti, ai medici e alle lavoratrici e lavoratori della sanità, a quelle
e quelli che lavorano e operano nelle attività necessarie, agli anziani e ai
bambini, ai poveri e ai senza dimora, ai migranti, alle persone fragili e
bisognose, a noi stessi in clausura domestica.
Dobbiamo
resistere mantenendo e possibilmente rafforzando il nostro spirito critico, la
nostra volontà di lottare per un mondo diverso e migliore.
Ci
aiuta il 25 Aprile, la Festa della Liberazione dal nazifascismo e della fine
della Seconda guerra mondiale che fece oltre 50 milioni di morti. Con lo spirito
dei partigiani, oggi e nella "tempesta" della pandemia, dobbiamo
finalmente pensare riflettere e intervenire per cambiare il nostro modo
di
produrre e consumare e il nostro stile di vita in conflitto devastante con la
natura e l'ambiente. Dobbiamo porci la questione fondamentale di come superare
questo capitalismo liberistico feroce aggressivo e distruttivo, che mostra
tutti i suoi limiti, che produce sempre maggiori ingiustizie e disuguaglianze. Dobbiamo
rimettere al primo posto i diritti umani e la riconciliazione con la natura; la
fine di tutte le guerre; la libertà, l'uguaglianza e la fratellanza; la
giustizia ambientale e sociale e culturale.
Dobbiamo
ripartire dalla rivendicazione del bene primario della salute: non è più
tollerabile che sia concepita come una "merce" e che da essa si
ricavi profitto. Occorre ripristinare e migliorare un sistema sanitario
pubblico, nazionale, uguale e gratuito per tutte le persone. Dobbiamo
riflettere sulla devastante mortifera emergenza sanitaria nella nostra regione
e nella
nostra
città, al centro di un buco nero in cui emergono terrificanti falle nell'organizzazione
e nella gestione della salute pubblica e delle condizioni ambientali gravemente
inquinate. Responsabilità gravi e inequivocabili da parte di chi governa i
nostri territori.
Con
questo spirito festeggeremo il 25 aprile come ANPI Crescenzago, provando a
farlo per la prima volta Online, senza la deposizione delle corone presso le
lapidi dei caduti e senza il nostro corteo tradizionale da piazza Costantino,
per via Padova fino al monumento di via don Orione: questi due atti fisici e
collettivi sono rinviati. Proponiamo, come da indicazione di ANPI nazionale e
provinciale, di cantare Bella ciao dalle nostre finestre e dai nostri
balconi ed esponendo le bandiere della Pace, dell'Italia e dell'Europa (che noi
vogliamo democratica e antifascista, dei popoli solidali e non dei profitti e
delle banche). È possibile attraverso il nostro sito consultare manifesti e
video con i cortei del 25 Aprile svolti negli ultimi anni.
Proponiamo
inoltre ai gruppi musicali, agli artisti, ai poeti, ai collaboratori,
e ad amici e compagni a noi vicini, di dare il loro contributo creativo...
Attendiamo
disponibilità e proposte.
Giuseppe
Natale pres.
Anpi Crescenzago - Mi -