di Franco Toscani
Grafica di Giuseppe Denti |
Un filo di continuità ideale sembra indubbio tra il
25 Aprile 1945 e la situazione odierna. Sarebbe auspicabile che anche da questa
tragedia potesse spuntare un "nuovo inizio", una ri-nascita,
affacciarsi un "cuore nuovo" (grande tema della sapienza e profezia
biblica) in alternativa al "cuore di pietra", avviarsi una
conversione non solo etica, ma pure ecologica dell'economia, un processo di umanizzazione
reale, in nome della globalizzazione della fraternità, condivisione e cooperazione
indicata pure da papa Francesco.
Le attuali tribolazioni e
angustie richiedono una radicale conversione dei cuori e delle coscienze, una
tensione alla giustizia, a contrastare le enormi diseguaglianze
economico-sociali, i vergognosi squilibri di ricchezza e di potere esistenti
nel mondo. Va riscoperta e praticata la compassione, occorre applicare il sano e semplice principio secondo
cui chi ha di più deve dare di più. Una maggiore giustizia sociale (indicata
dall'articolo 3 della nostra Costituzione, bagnata dal sangue di chi ha
combattuto ed è morto per la libertà e la democrazia) diventa un imperativo
morale, se non vogliamo fare delle vane chiacchiere. Ne saremo capaci?