Luigi Caroli
“La bella
gente chiamata a curare la cosa pubblica”
dice la vecchia, famosa e ancora lucida Sveva Casati Modigliani, milanese da
molte generazioni “è gente di quattro soldi, senza capacità e priva di
moralità”. E prosegue: “Questa epidemia chiama i protagonisti della
storia recente sul banco degli imputati. Gli ospedali chiusi, i finanziamenti
tagliati e i soldi deviati nelle tasche degli amici. Mentre
gli anni del boom - i gloriosi trenta (48/78) - sono stati (o
ci sembrano ora) meravigliosi, quelli recenti appaiono (ma non
a tutti) odiosi”. I vecchi dirigenti della D.C. vennero più volte
criticati. I ladroni attuali godono - per contro - dell’assidua protezione
dei giornaloni e delle tivù spazzatura (e tali sono anche
quelle paludate). Le verità vengono nascoste e travisate. Conclude la signora
Modigliani: “È giunta la stagione della furbizia, l’idea che prevale è che
solo la destrezza, la disinvoltura e il clientelismo possono essere vincenti.
Non c’è bisogno di competenti. A prevalere devono essere i diritti (viva
i diritti senza doveri)!”.
Se hanno precedenti penali è
ancora meglio. Significa che ci sanno fare. Sono furbi… diritti. Della sanità
si devono occupare solo quelli interessati a distribuire soldi agli “amici” e
ai “compari”. Un tot agli “amici”. Un tot (sconto 30) ai “compari”. Qualcosina
talvolta scappa per i finti avversari politici. Non faranno domande nelle
apposite sedi. Il solo problema da risolvere è: “È fidato il capo dei
distributori?”. Se, in qualche rara occasione, le magagne sono venute allo
scoperto è perché i patti spartitori non sono stati rispettati e qualcuno ha parlato.
Visto quel che è successo pensate che gli ignavi che si sono – nei fatti –
disinteressati della salute pubblica (il numero dei morti lombardi superiore
nettamente a quello di tutte le altre regioni lo prova senza ombra di dubbio)
abbiano mostrato un’ombra di pentimento e sentito almeno il bisogno di
defilarsi? Macché! Addirittura, complici (incassano alla grande per farlo) i “giornaloni”
e le “tivù spazzatura”, si fanno propaganda in vista dei futuri affari. Il
prossimo? Le Olimpiadi Invernali. Il peggior e maggior colpevole compare
“cotidie” in Tivù per annunciare i guariti grazie ai suoi provvedimenti. Cari
amici, i numeri raccontati ogni pomeriggio da Borrelli non vogliono
spaventarvi. I “veri” guariti sono un terzo dei dimessi ed è a questi che si
riferiscono i dati. Il numero (quasi) esatto dei morti è almeno il triplo di
quello raccontato. La situazione di Lombardia e Piemonte è tragica. Si continua
a ripetere che diminuiscono ogni giorno gli ospiti del reparto “rianimazione”. È
vero a livello complessivo nazionale, ma in Lombardia e presto in Piemonte di
posti liberi nella “terapia intensiva” non ce ne sono. E “l’ospedale per
l’Italia” favoleggiato da Guido Bertolaso ospita ben sette pazienti dei
cinquecento previsti. È stata una “lucrosa” pagliacciata. I 21 milioni donati
“dovevano” trovare “altri destinatari”. Il peggior colpevole ha mostrato tutta
la sua incapacità. Si tolga l’elegante soprabito affinché voi possiate
spingerlo - nel punto giusto - ad andarsene in compagnia del suo “penoso”
compare (una vera nullità). Questi ha tenuto aperto quando bisognava chiudere.
Oggi insiste per aprire quando - a maggior ragione - si deve chiudere tutto
quello che si può. È inutile, anzi dannoso, dar retta alla Confindustria, che
ha sempre fatto gli interessi dei maggiori industriali e mai quelli dei piccoli
imprenditori. Per gli italiani non hanno mai fatto niente di buono e i loro
utili li hanno portati nei paradisi fiscali. I padroni, mentre i loro operai
sono attaccati dal virus, se ne stanno in villa e non rischiano la sala
rianimazione. Termino riprendendo l’argomento “Distributori”. Dopo lunghe
trattative, sono stati nominati e, anche se non fanno alcunché, già incassano i
loro favolosi stipendi. Lo faranno - virus permettendo - per i prossimi sei anni.
Hanno un solo cruccio. Carlo Cracco ha finito di cucinare per l’ “Ospedale Per
l’Italia”, ma - almeno fino al 4 maggio - non può ospitarli. Loro oggi non
sanno come spendere i nostri soldi.