Entro quelle stanze
dove l’ansia 
lo sguardo occlude
subitaneo
il varco di
finestre invalicabili 
e la luce
malata offusca vedute 
angosciose di città
inabitate;  
entro stanze
irrespirabili d’aria torbida
dove
andirivieni frenetico di passi 
misura l’inarrestabile
ossessione;
Entro vuote
stanze d’afflizione
luogo di
clausura involontaria 
e di
solitudini insostenibili
nell’arrovellarsi
di torbidi pensieri 
emerge potente
nostalgia 
di tersi e vastissimi
paesaggi 
dove svaporano
infiniti gli orizzonti
e sconfinati
spazi alla luce schiusi.
Claudio
Zanini


