di Michele Michelino
Ospitiamo questo intervento di Michele Michelino che da decenni si batte con il suo Comitato per la salute sui posti di lavoro e sul territorio.
Io faccio
parte di una generazione di operai e lavoratori che ha sempre lottato per la
difesa della salute in fabbrica e nel territorio e che è sempre stata
favorevole ad applicare il principio di precauzione a tutela della salute
collettiva e individuale. Ma come mai sul corona virus si mobilitano governi e
istituzioni e per i morti sul lavoro, per cancerogeni, per l’amianto e per
l’inquinamento no?
Eppure ogni anno in Italia si ammalano
di cancro circa 370.000 persone e ne muoiono quasi 500 al giorno. Ogni giorno
in questo paese al lavoro si muore più che in guerra. Ogni anno muoiono 1450
lavoratori morti per infortuni sul lavoro e in itinere, decine di migliaia per
malattie professionali, 5 mila quelli per amianto solo in Italia, 15 mila in
Europa, più di 100mila i morti d’amianto nel mondo, senza contare tutti morti
per il profitto, (ponti che crollano, case che crollano in zone sismiche perché
non si rispettano le misure di sicurezza, inondazioni per mancate manutenzioni,
ecc). Come mai di tutto questo non si parla? Forse perché l’epidemia mette in
movimento tutta una serie di misure economiche e di controllo sociale, di
verifica del panico collettivo e i morti del lavoro, di malattie professionali
e d’inquinamento no?
Eppure dai dati del 2019 si evince che
L’Italia è il primo Paese europeo per morti
premature da biossido di azoto (NO 2)
con 14.600 decessi l’anno. Lo rivelano i dati raccolti e analizzati
dall’ Agenzia europea per l’Ambiente (Aea) nel rapporto annuale sulla
qualità dell’aria, in base alle rilevazioni delle centraline anti-smog, che
posizionano l’Italia al primo posto anche per le morti
da ozono (O 3) - 3mila all’anno - e al secondo posto
per quelle da particolato fine (PM2,5), 58.600, dietro alla sola
Germania. Così 2 milioni d’italiani vivono in aree, soprattutto
la Pianura Padana, dove i limiti europei per i tre inquinanti principali
sono violati sistematicamente, come riconosciuto anche dal ministro
dell’Ambiente Sergio Costa che nel 2019 commentava: “i risultati sono drammatici e
suonano come l’ennesimo campanello d’allarme rendendo ancor più chiara la
necessità di velocizzare il percorso intrapreso per
il miglioramento della qualità dell’aria”. E continuava:
“Abbiamo posto basi solide, a cominciare dalla firma del Protocollo Aria Pulita nel
corso del Clean Air Dialogue di Torino, lo scorso giugno. Stiamo avviando
accordi con alcune Regioni nelle quali il problema della qualità dell’aria è
particolarmente grave”. Poi concludeva: “Nel decreto legge sul clima,
abbiamo inoltre inserito misure per incentivare la mobilità sostenibile nelle
città e nelle aree sottoposte a infrazione europea per la qualità dell’aria, e
stanziato fondi per la piantumazione e il reimpianto degli alberi e la
creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane”.
La mancanza d’informazioni corrette di
messaggi contradditori diffusi anche dalle diverse istituzioni aumentano la
paura che uccide forse anche più del virus e questo spinge le persone al fai da
te, a vivere nel panico (come dimostra l’assalto ai supermercati per
accaparrarsi merci spesso inutili), con gravi conseguenze oltre che sulla
salute dei cittadini e dei lavoratori, anche su settori importanti
dell’economia del paese. Il corona virus, a parte l’aspetto sanitario è stato
anche un test del potere per verificare la reazione delle persone davanti a un
pericolo, oltre che un modo per sperimentare una nuova forma di terrorismo di
stato utile in un prossimo futuro a vietare e impedire ogni
manifestazione o protesta. Così fingendo di tutelare la salute pubblica e
alimentando la paura s’impedisce con il consenso della maggioranza della
popolazione ogni protesta popolare contro il potere degli sfruttatori. La
realtà di ogni giorno dimostra che nel sistema capitalista mentre aumenta la ricchezza nelle mani di una minoranza di borghesi, per i proletari aumenta la
miseria, lo sfruttamento, la disuguaglianza, la povertà, i contadini senza
terra, gli operai senza lavoro, disoccupazione, morti sul lavoro e di malattie
professionali, inquinamento, fame, malattie, guerre, morte.
Il capitalismo è un sistema criminale
che fa più vittime fra i proletari di qualsiasi virus, epidemia, pandemia o
calamità naturale. Solo distruggendo il sistema di sfruttamento dell’uomo
sull’uomo, con il potere operaio e il socialismo e possibile produrre per
soddisfare i bisogni degli esseri umani, considerando lo sfruttamento degli
esseri umani un crimine contro l’umanità.