LA CARTA E I VIRUS
“Ho toccato con mano un vantaggio dell’on-line: tu scrivi e
vedi subito pubblicato il tuo scritto. Mentre con le riviste cartacee ci
vogliono settimane o mesi… Non so se essere contento o preoccupato”.
Filippo Ravizza
“Noi siamo dei gutenberghiani, abbiamo la carta nel sangue. Ci
sembra che il pensiero si possa fissare eterno solo sulla carta che è, tuttavia
uno dei materiali più fragili in natura. E da secoli si è rivelato il più
resistente. Un virus non cancella solo gli uomini; ce ne sono di altrettanto
temibili, viaggiano nella Rete e possono cancellare tutto quanto la nostra
intelligenza ha immagazzinato nei computer”.
Angelo Gaccione
“Lo
so, era una provocazione a me stesso, a quello che ho sempre pensato: il libro,
la carta, lo sai che vivranno comunque più a lungo di te. È questo il loro
incommensurabile fascino, e poi lo spessore, la resistenza al tatto, e il profumo.
Un computer non profuma”.
Filippo Ravizza