di Antonio Mazzeo
Misteri e certezze sui militari Usa che da Sigonella
inseguono le pandemie
Bocche cucite tra le forze
politiche di governo vecchie e nuove sul trasferimento a NAS Sigonella di uno
dei reparti delle forze armate a cui il Pentagono affida ricerche e
sperimentazioni su virus, batteri, vaccini e farmaci antivirali. Ne luglio
2019, il comando della Naval Medical Research
Unit No.3 (NAMRU-3) di stanza al Cairo (Egitto) dalla Seconda guerra mondiale
si è insediato nella grande base aeronavale siciliana occupando
provvisoriamente l’edificio n. 318, in attesa che prendano il via i lavori di
ristrutturazione e ampliamento del Building No. 303 a NAS 1 (la stazione più
antica di Sigonella, ad uso esclusivo Usa), individuato da US Navy come
prossima sede logistica di NAMRU-3. Ad oggi non è possibile sapere se e quando
il repentino trasloco sia stato autorizzato dall’esecutivo e come mai non è
stato informato il Parlamento nonostante la rilevanza politico-strategica e
“scientifica” dell’unità Usa, direttamente dipendente dal Naval Medical
Research Center di US Navy e del Corpo dei Marines. L’NMRC ha sede a Silver
Spring, Maryland ed opera come “agenzia di ricerca di base e di biomedicina
applicata” della Marina Usa con due direzioni preposte alla “protezione del
personale militare in caso di attacchi biologici, nucleari e chimici”.
C’è poi da comprendere quali siano state
le “necessità di potenziamento della sicurezza richieste per le facility” che
hanno indotto il Pentagono a ricollocare in Sicilia NAMRU-3: l’unità è stata
ospitata nella capitale egiziana ininterrottamente per 75 anni, nonostante alla
guida del paese africano si siano alternati leader con visioni internazionali
del tutto antagoniste. L’Egitto è stato pure un alleato dell’Unione sovietica e
ha combattuto due sanguinosi conflitti contro Israele, uno dei partner
strategici degli Stati Uniti in Medioriente (la guerra dei sei giorni nel
1967 e del Kippur nel 1973), eppure Washington non aveva mai
sospeso le attività di “ricerca” di NAMRU-3 al Cairo. Da accertare poi se oltre
allo staff di comando dell’unità medico-sanitaria siano stati trasferiti a
Sigonella e/o lo saranno a breve anche i sofisticati laboratori top secret in
cui vengono isolati e manipolati virus e altri agenti biologici. In una lettera
aperta al personale militare e civile Usa, pubblicata il 10 gennaio 2020 dal
settimanale Signature di NAS Sigonella, il
comandante di NAMRU-3 Marshall Monteville ha dichiarato che
“non stiamo localizzando laboratori in Italia”. Nella previsione di budget
della Difesa Usa per l’anno fiscale 2020 è però prevista una spesa tra i
500.000 e un milione di dollari per “l’acquisizione di attrezzature per la
NAMRU-3 della Naval Air Station di Sigonella”. Lo stesso valore in denaro, non
irrilevante, è riportato anche nel bando esplorativo emesso il 7 marzo
2019 dal Corpo d’Ingegneria di US Army (USACE) per verificare l’interesse da
parte di aziende o contractor “a fornire le apparecchiature e i servizi
necessari per convalidare, equipaggiare e
assicurare la transizione e attivare l’edificio amministrativo di NAMRU-3
Sigonella”. L’opportunità di contratto, specificava USACE,
“consentirà l’allestimento iniziale della facility di ricerca in
costruzione/rinnovamento in un’area dove esistono attualmente uffici
amministrativi”. Nel bando la firma del contratto veniva fissata entro il
febbraio 2020 con una consegna delle attrezzature da completarsi nei tre mesi
successivi.
“NAS Sigonella è stata
scelta come la migliore location per le operazioni del quartier generale di
NAMRU-3 poiché è nota per essere l’Hub of the Med, geograficamente
centrale per il supporto a tre comandi strategici delle forze armate Usa, U.S.
Central Command, U.S. European Command e U.S. Africa Command”, ha spiegato il
capitano Marshall Monteville a Signature. “Sono un medico militare
in servizio con il Copro dei microbiologi. NAMRU-3 è la terza unità
di cui divento comandante nei miei 26 anni di servizio con la Marina. In
precedenza ho guidato dal 2014 al 2017 NAMRU-2 a Singapore e dal 2017 al 2019
il Naval Health Research Center sito nella base navale di Point Loma a San
Diego, California. NAMRU-3 opera sin
dal 1942 quando fu creata al Cairo la Commissione anti-tifo.
L’importanza di essa è così grande che è stata l’unica organizzazione a restare
attiva tra il 1967 e il 1973, quando le tensioni tra Stati Uniti ed Egitto
avevano portato ad una completa rottura nelle loro relazioni”.
“Il mio primo incontro con NAMRU-3 risale al 2003
quando ho lavorato al Cairo in uno staff di scienziati impegnati nel Programma
di virologia. Sì, questa è stata la mia lotta contro l’influenza aviaria (bird
flu) quando si è diffusa dall’Asia al Medioriente e poi giù in Africa. Al
tempo NAMRU-3 era uno dei tre Centri di riferimento sull’influenza a livello
mondiale del Dipartimento della Salute Usa, insieme ai Centers for Disease
Control e al St. Jude Children’s Research Hospital. Mentre non stiamo
stabilendo un laboratorio in Italia, abbiamo distaccamenti di laboratorio in
Egitto, Ghana e Gibuti. Con il trasferimento
dei comandi operativi a NAS Sigonella, continueremo a mantenere una presenza in
ognuno di questi paesi, con maggiori ricerche ed analisi che condurremo sul
campo in collaborazione con le nazioni e le agenzie partner.
Si tratta di un modello
di lavoro mutuato da NAMRU-2 in Asia, dove il quartier generale è a Singapore e
le ricerche vengono condotte in Cambogia, Vietnam, Malesia e Laos. Nonostante
stiamo ricostruendo la nostra struttura di comando a seguito di una chiusura
senza prendenti del nostro antico quartier generale al Cairo, e nonostante
abbiamo avuto il turn-over di più del 90% del nostro staff quest’estate, ci
sforzeremo a mantenere la nostra storica reputazione di ricerca di qualità con
un futuro d’eccellenza nella protezione dei combattenti Usa ed alleati. NAMRU-3 non vede l’ora di continuare il suo importante
lavoro da Sigonella. Non importa dove è collocato il nostro comando: noi
continueremo a svolgere sempre la nostra missione a supporto della salute e
delle capacità operative delle forze armate”.
Sempre a Signature, l’executive officer di
NAMRU-3, il comandante Dean J. Wagner, ha
fornito ulteriori informazioni sulle funzioni attribuite alla controversa unità
insediatasi a Sigonella. “La missione di NAMRU-3 è quella di studiare,
monitore e individuare le emergenti e riemergenti minacce di malattie che
interessano i militari e la salute pubblica, così come quella di sviluppare
strategie di mitigazione contro di esse nelle aree di responsabilità dei
Comandi Usa per l’Europa, l’Africa e il Medio oriente”, ha dichiarato Wagner.
“Ciò è svolto in partnership con le nazioni ospiti (dunque l’Italia, NdA),
le agenzie statunitensi, così come gli US Centers for Disease Control e l’OMS.
L’importante lavoro di NAMRU-3 supporta le principali missioni di protezione
sanitaria ed efficienza delle forze della Marina militare. NAMRU-3 ha una serie
di esperti compresi entomologi, microbiologi e medici di malattie infettive che
operano congiuntamente per assicurare che le nostre armate restino in salute e
siano pronte a combattere. Tra gli obiettivi specifici c’è la sorveglianza dei
vettori, con la cattura dall’ambiente naturale o da animali di insetti come
zecche e zanzare che poi vengono analizzati.
Le varie specie di insetti possono
fornire informazioni sulle malattie o sugli agenti patogeni che potrebbero
circolare nelle aree d’intervento. Per la stessa ragione possono essere
coltivati ed esaminati anche microbi provenienti da diverse fonti. La Naval
Medical Research Unit No. 3 conduce inoltre ricerche sulle malattie infettive,
compresa la valutazione di vaccini, agenti terapeutici, test diagnostici e
misure di controllo sui vettori. Il laboratorio clinico di NAMRU-3 è
accreditato dal College of American Pathologists e nell’ultima
decade ha pubblicato più di 250 articoli in riviste scientifiche e mediche
internazionali”. Sempre secondo lo staff di NAMRU-3, a partire dal 1999, grazie
all’implementazione da parte del Pentagono del Sistema Globale sulle
Infezioni Emergenti (GEIS), l’unità ha esteso il suo campo di ricerca
ad altre aree, prima fra tutte quella sulle epidemie e le pandemie di origine
influenzale. “NAMRU-3 gioca un ruolo importante nella risposta globale alla
minaccia rappresentata dall’influenza aviaria e da altre pandemie influenzali ed
è attualmente attiva nel monitorare i trend delle malattie infettive sia sulla
popolazione civile che in quella militare del Medio oriente e dell’Africa”.
Tra i principali programmi attualmente
condotti dallo staff di NAMRU-3 c’è la Bacterial and Parasitic Disease
Research (BPDRP), con oggetto la ricerca e i test sugli agenti
batterici e virali e i parassiti che causano diarree così come i batteri e i
protozoi patogeni associati alle malattie febbrili acute. “La missione di BPDRP
prevede anche la formazione multilaterale e l’attività di ricerca nei settori
batteriologici, dell’epidemia clinica, della medicina tropicale, della
biosecurity, molecolare e della diagnostica immunologica”, spiega il
Dipartimento di US Navy. “BPDRP ha condotto iniziative di formazione in
Afghanistan, Gibuti, Yemen, Liberia, Nigeria, Pakistan e Iraq. In passato ha
pure lavorato per lo sviluppo e il test di vaccini e il trattamento contro il
tifo, la meningite, la tubercolosi, la Salmonella, la schistosomiasi, la
Brucella e altre infermità tropicali”.
C’è poi il Viral and Zoonotic
Disease Research Program (VZDRP) con focus le cause virali delle
malattie respiratorie e gli arbovirus, specie quelli ad interfaccia
animale-uomo, come il dengue, la febbre della Rift Valley, la febbre emorragica
del Congo, la Chikungunya e il virus del Nilo occidentale. “VZDRP è un centro
di riferimento dell’OMS per l’influenza aviaria e umana H5N1 e collabora con la
stessa OMS per l’HIV. VZDRP collabora con i centri antinfluenzali nazionali e i
laboratori pubblici di 12 paesi, con capacità di isolamento di virus, diagnosi
molecolari e sequenziamenti genetici. Il personale di VZDRP gestisce un
laboratorio con standard di biosicurezza BSL-3 e il
programma Biological Select Agents and Toxins (BSAT). Scopo
primario di questa sorveglianza è l’identificazione tempestiva e la
registrazione dei virus influenzali a favore dei produttori di vaccini
del CDC - Center for Disease Control and Prevention degli
Stati Uniti d’America, in modo da assicurare l’effettiva vaccinazione della
popolazione della regione che ammonta ad oltre 600 milioni di persone”.
Altro impegno di NAMRU-3 intimamente
legato alle pandemie influenzali è il Global Disease Detection &
Response Program (GDDRP), condotto congiuntamente al Global
Disease Detection Center che gli Usa hanno inaugurato nel 2006 in
Egitto. “GDD/N3 esegue attualmente la sorveglianza delle malattie acute
febbrili e respiratorie nell’area del delta del Nilo; la sorveglianza
dell’influenza e delle infezioni respiratorie acute e severe (SARI) nei paesi
della regione del Mediterraneo orientale; la prevenzione delle infezioni in
ambito ospedaliero e la difesa anti-microbica; la formazione del personale
sanitario nei settori della biosecurity, particolarmente in Egitto e Giordania;
la prevenzione dell’epatite C in 12 diversi paesi”. Rilevanti anche le attività
attribuite al distaccamento di NEMRU-3 in Ghana, operativo dal 1995 in
partnership con le forze armate nazionali. I suoi laboratori hanno concorso
alla produzione dei vaccini contro la malaria EBA-174 ed EBA-175; alla
“caratterizzazione molecolare dei marcatori di farmaci resistenti al P.
falciparum e della sieroprevalenza nell’uomo del virus della febbre di Lassa”;
alla collaborazione con le forze armate dell’Africa occidentale nella
“sorveglianza dell’influenza, delle infezioni dell’apparato respiratorio
superiore e degli stati febbrili acuti”, in particolare nei centri
anti-influenzali di Ghana, Togo, Costa d’Avorio, Liberia, Burkina Faso e
Nigeria.
Nonostante il curriculum vantato nella
“lotta” pluriannuale alle epidemie influenzali, non si può certo dire che
NAMRU-3 sia stata in grado a imporre ai Comandi Usa e Nato efficaci ed
appropriate misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus
Covid-19 tra il personale militare e civile statunitense e italiano operante a
Sigonella. Qualche ora fa il SIAM - Sindacato dell’Aeronautica militare ha
denunciato che due avieri del 41° Stormo e due lavoratori italiani sono
risultati positivi al coronavirus. A metà marzo è invece deceduto nel nosocomio
di Caltagirone un ex dipendente di NAS Sigonella originario del comune di
Niscemi, che il 28 febbraio scorso aveva festeggiato in un locale della base il
suo pensionamento. Ignoto sino ad oggi se ci sono contagiati anche tra i militari
e i familiari Usa, ma il 9 marzo scorso i media statunitensi hanno dato notizia
che le autorità sanitarie avevano imposto la quarantena a tre marines
“rientrati una decina di giorni prima dalla base italiana di Sigonella”.