L’INUTILITÀ AL CENTRO
di Renato Pennisi
Disegno di Adamo Calabrese |
Questa obbligatoria costrizione
domestica pone davanti agli occhi della nostra coscienza (individuale - collettiva)
la consapevolezza della inutilità che abbiamo messo al centro della nostra
vita. Emerge l’inutilità della quasi totalità dei nostri pensieri, degli
oggetti che rintaniamo anche negli angoli meno frequentati delle nostre case,
delle nostre azioni.
Ho fissato negli occhi l’inutilità della classe politica e
dei governanti, ostinati a non vedere e a non sentire neppure le evidenze, l’inutilità
di questa Europa che qualcuno ha tentato di costruire spiegandoci che fosse la
migliore possibile, l’inutilità di buona parte delle illusorie tecnologie, dei social
destinati soprattutto a chi ama esibire la ruota del pavone, l’inutilità di
molti libri, delle risse nei talkshow, l’inutilità degli opinionisti improvvisatori,
l’inutilità del culto per il fisico e dei centri estetici, l’inutilità dei
molti cibi che stipiamo in frigorifero, degli integratori, delle ossessioni
inutili per le calorie, i grassi, i carboidrati, l’inutilità dei televisori
piazzati in ogni stanza.
Per decenni abbiamo messo da parte il senso della misura e
la capacità di ragionare in proprio senza delegarla ad altri, considerandoli
valori scaduti appartenenti ad altre epoche.
Dicono da molte parti che questa emergenza sanitaria ci sta
cambiando, che quando terminerà saremo diversi e migliori. Non credo. Tra un
anno avremo dimenticato tutto.