di
Angelo Gaccione
La pandemia provocata dal
coronavirus che ha investito il mondo intero, obbliga a prendere una serie di
decisioni ultimative e indilazionabili. È arrivato il momento di lanciare una
campagna internazionale per imporre a tutti gli Stati ed ai Governi la
distruzione degli arsenali militari e delle armi chimiche e batteriologiche
accumulate. La fine immediata delle esercitazioni militari; l’urgenza della conversione
delle industrie belliche in industrie sanitarie; la sospensione di ogni ricerca
batteriologica ai fini di distruzione di massa; l’impiego della immensa spesa
militare per fini sociali, sanitari, culturali, e di istruzione; la
trasformazione delle Forze Armate in supporto della Protezione Civile per aiutare
lo sforzo sanitario, tutelare il territorio, prevenire gli incendi e la difesa
del patrimonio ambientale.
Non abbiamo ventilatori e componenti sanitarie indispensabili,
ma in compenso trabocchiamo di armi di ogni sorta: cacciabombardieri, sommergibili,
portaerei.
Mancano stanze di ospedali, mascherine, letti, respiratori,
farmaci salvavita, personale medico e paramedico, ma continuiamo a bruciare
miliardi per spese militari e di distruzione.
Abbiamo caserme militari vuote e inutilizzate in ogni dove che
dobbiamo trasformare in presidi sanitari, come dobbiamo riaprire gli ospedali
in tutti quei paesi dove sono stati chiusi e lasciati al completo abbandono.
Non abbiamo sentito finora un solo medico che abbia avanzato
una sola di queste misure; nessun giornalista, intellettuale e opinionista
esprimere una sola di queste idee: ci troviamo di fronte ad un conformismo
generale ed alla completa mancanza di immaginazione.
Queste sono misure da adottare subito; questo è quanto ci
richiede il momento storico; o facciamo questo o non abbiamo imparato nulla. Dobbiamo
uscire dalla pigrizia che ottunde le nostre intelligenze.