Vittorio Sedini "Per Odissea" |
Avevo trascritto su un cartoncino
di appunti tempo fa, queste riflessioni dell’amico filosofo Fulvio Papi,
durante una delle nostre frequenti telefonate. Lo avevo fatto a sua insaputa
perché mi erano parse degne di essere appuntate, e soprattutto meditate. Il
cartoncino è riemerso improvviso dall’ammasso di carte che stazionano e si
accumulano sul tavolo; rileggendone il contenuto mi sono accorto di quanto sia
pertinente per il lavoro che stiamo facendo in questi giorni luttuosi, dalle
pagine di questo giornale, e di quanto questo giornale si sia rivelato
indispensabile. [A. G.]
Fulvio Papi in una foto del 2014 (foto: Fabiano Braccini) |
“Il nostro compito è trasmettere il buono senza sapere che ne
sarà. Noi non lo sappiamo cosa potrà determinare questo nostro impegno, abbiamo
davanti l’incerto; noi sappiamo solo ciò che c’è dietro. Noi dobbiamo
continuare ad esistere, fare come i copisti medievali, trascrivere e
trasmettere ciò che riteniamo buono senza preoccuparci per ciò che di esso ne
sarà, ma con l’intima coscienza che stiamo difendendo idee e creazioni utili e
di qualità. Il resto è incerto”. Fulvio Papi