di Alfonso Navarra*
Dobbiamo stare
attenti a non confondere i desideri con la realtà. Nel dibattito e nella
iniziativa delle organizzazioni che costituiscono i disarmisti esigenti abbiamo
individuato i seguenti punti.
La pandemia da coronavirus, connessa con
il riscaldamento globale che sconvolge gli habitat naturali, indica la
necessità di un diritto internazionale espressione della nonviolenza
efficace.
Il costituzionalismo planetario non
parte da zero ma deve integrare ai diritti dell'uomo e ai diritti sociali i diritti
della umanità e della natura portando a compimento campagne internazionali in
corso, prima tra tutte l'abolizione giuridica delle armi nucleari.
E deve seguire l'attuazione degli
accordi di Parigi, che va accompagnata dalla consapevolezza degli intrecci tra
emergenza climatica ed emergenza nucleare e militare.
La sfera pubblica planetaria va
costruita non nascondendosi problemi e difficoltà e senza illudersi che tra gli
effetti di questa epidemia vi sia una automatica maturazione culturale
pacifista.
Non siamo un unico popolo della terra ma
siamo una pluralità di popoli e persone che deve approdare alla consapevolezza
di un destino comune della specie in armonia con la Natura cui apparteniamo: la
terrestrità.
In questo momento dobbiamo organizzare
le forze civili e politiche orientate alla solidarietà e alla cooperazione tra
i popoli contro coloro che, intendendo difendere il vecchio sistema della
diseguaglianza, stanno usando l'emergenza per le prove tecniche di eco-fascismo
e per approfondire paura e chiusure nazionalistiche, razzismi e odio verso gli
stranieri e i diversi.
*[Disarmisti esigenti